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Banche, nel 2023 chiuse 823 filiali: più di 3.300 Comuni rimasti senza

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Secondo l’Osservatorio First Cisl le persone che non possono accedere ai servizi bancari nel comune di residenza sono 4 milioni e 373mila, 362mila in più rispetto ad un anno fa. In Marche, Abruzzo e Lombardia la flessione più forte
L’Italia è un paese dove ci saranno sempre meno filiali bancarie fisiche. Nel solo 2023 ne sono state chiuse 823, con il risultato che 3.300 Comuni sono rimasti senza e 4 milioni e 373mila persone non possono accedere ai servizi bancari là dove risiedono. In un anno sono 362mila in più. Un quadro, quello emerso dall’Osservatorio sulla desertificazione bancaria, che non è uguale in tutte le regioni: la maglia nera spetta a Marche, Abruzzo e Lombardia, dove la flessione è più forte. E non è finita qui.
La prospettiva del 2024
Il segretario generale della First Cisl, Riccardo Colombani, dice che «nel 2024 la situazione peggiorerà ulteriormente», con altre chiusure e un nuovo arretramento della presenza bancaria sul territorio. Un tema che preoccupa il sindacato perché così si «stanno privando dell’accesso ad un servizio essenziale milioni di persone. A pagare il prezzo più pesante sono i fragili, anziani in primo luogo, così come le persone con un basso livello di istruzione, che hanno scarse competenze digitali. Il basso livello di utilizzo dell’internet banking rispetto alla media Ue ci dice una cosa semplice: le chiusure dipendono dalla volontà di tagliare i costi, non dalla diffusione del digitale».
Da notare che gli Stati Uniti, dove cominciano sempre molti fenomeni destinati a diffondersi anche altrove, si stanno muovendo controcorrente. «Due colossi come Jp Morgan e Bank of America stanno aprendo centinaia di filiali e continueranno a farlo nei prossimi anni – afferma Colombani -. È un segnale chiaro: la presenza sul territorio fa bene alla società ed anche ai bilanci delle banche. È tempo che in Italia il problema venga affrontato dalla politica e dalle istituzioni: siamo pronti al confronto». Vediamo i numeri.
L’avanzata della desertificazione
In Italia, nel 2023 sono stati chiusi 826 sportelli. Alla fine del 2022 gli sportelli chiusi erano stati 677 (- 3,9%). Questo significa che in due anni sono stati chiusi più di 1.500 sportelli. Un quarto del territorio nazionale, con una superficie che supera quella di Lombardia, Veneto e Piemonte, è stato abbandonato dalle banche, stima l’Osservatorio della First Cisl. Aumenta anche il numero di persone che non hanno accesso ad una filiale nel Comune diresidenza: sono 362mila in più rispetto ad un anno fa. Sei milioni di persone, invece, vivono in comuni dove è rimasto un solo sportello e rischiano così di trovarsi a breve tagliati fuori dai servizi bancari.
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I comuni rimasti senza sportello
Elaborando i dati resi disponibili al 31 dicembre 2023 da Bankitalia e Istat, l’Osservatorio First Cisl ha calcolato che 3.300 Comuni non hanno più sportelli bancari. Nel 2023 sono stati 134 i Comuni rimasti senza. Quello della desertificazione è un fenomeno che avanza con sempre maggiore rapidità: tra il 2015 e il 2023 il 13% dei Comuni italiani ha visto chiudere l’ultima filiale. Una percentuale che potrebbe salire ulteriormente perché i comuni con un solo sportello sono il 24% del totale.
I COMUNI SENZA FILIALI REGIONE PER REGIONE
La diffusione dell’internet banking
Alla chiusura delle filiali fisiche, però, non corrisponde la crescita dell’internet banking. In Italia lo utilizza poco più della metà degli utenti, il 51,5%, contro una media Ue del 63,9%. Aumenta inoltre anche il numero delle imprese che hanno sede in Comuni privi di sportello bancario: sono255mila, 22mila in più rispetto ad un anno fa. Le chiusure non colpiscono in modo omogeneo le diverse aree del Paese. Nel 2023 le regioni più colpitesono state Marche (- 6,7%), Abruzzo (-5,1%), Lombardia (-5,1%), Sicilia (- 5%), Calabria(- 4,2%). Nel complesso, a livello nazionale, la perdita di sportelli è stata del 3,9%. A livello provinciale la graduatoria dell’Osservatorio tra le province meno desertificate fa emergere quelle di Barletta-Andria-Trani, Brindisi,Grosseto, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia e Pisa. Le grandi città si collocano in posizioni più arretrate: Milano è 24°, Roma 40°, Napoli 50°. Sugli ultimi gradini della classifica ci sono Vibo Valentia e Isernia.

di Cristina Casadei – fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/banche-2023-chiuse-823-filiali-piu-3300-comuni-rimasti-senza-AFp8xkhC