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Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile OBIETTIVO 16: PACE, GIUSTIZIA E ISTITUZIONI SOLIDE

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Lo stato di diritto e lo sviluppo sono caratterizzati da una significativa interrelazione e si rafforzano a vicenda, rendendo tale compresenza necessaria per lo sviluppo sostenibile a livello nazionale e internazionale. Corruzione, concussione, furto ed evasione fiscale costano ai Paesi in via di sviluppo circa 1,26 mila miliardi di dollari l’anno. Questa somma di denaro potrebbe essere usata per sollevare la soglia di coloro che vivono con meno di 1,25 dollari, per almeno sei anni

di Gianni De Iuliis

L’obiettivo n. 16 è dedicato alla promozione di società pacifiche e inclusive ai fini dello sviluppo sostenibile e si propone inoltre di fornire l’accesso universale alla giustizia e a costruire istituzioni responsabili ed efficaci a tutti i livelli.

Tra le istituzioni più affette da corruzione vi sono la magistratura e la polizia. Corruzione, concussione, furto ed evasione fiscale costano ai Paesi in via di sviluppo circa 1,26 mila miliardi di dollari l’anno. Questa somma di denaro potrebbe essere usata per sollevare la soglia di coloro che vivono con meno di 1,25 dollari, per almeno sei anni; la percentuale di bambini che lasciano la scuola primaria nei Paesi colpiti da conflitti ha raggiunto il 50% nel 2011, comprendendo 28,5 milioni di bambini; lo stato di diritto e lo sviluppo sono caratterizzati da una significativa interrelazione e si rafforzano a vicenda, rendendo tale compresenza necessaria per lo sviluppo sostenibile a livello nazionale e internazionale.

Analizziamo come si sostanzia il goal n. 16 indicandone alcuni sub-obiettivi.

Ridurre ovunque e in maniera significativa tutte le forme di violenza e il tasso di mortalità a esse correlato; porre fine all’abuso, allo sfruttamento, al traffico di bambini e a tutte le forme di violenza e tortura nei loro confronti; promuovere lo stato di diritto a livello nazionale e internazionale e garantire un pari accesso alla giustizia per tutti; entro il 2030 ridurre in maniera significativa il finanziamento illecito e il traffico di armi, potenziare il recupero e la restituzione dei beni rubati e combattere tutte le forme di crimine organizzato; ridurre sensibilmente la corruzione e gli abusi di potere in tutte le loro forme; sviluppare a tutti i livelli istituzioni efficaci, responsabili e trasparenti; garantire un processo decisionale esponsabile, aperto a tutti, partecipativo e rappresentativo a tutti i livelli; allargare e rafforzare la partecipazione dei paesi in via di sviluppo nelle istituzioni di governance globale; entro il 2030 fornire identità giuridica per tutti, inclusa la registrazione delle nascite; garantire un pubblico accesso all’informazione e proteggere le libertà fondamentali, in conformità con la legislazione nazionale e con gli accordi internazionali; consolidare le istituzioni nazionali più importanti, anche attraverso la cooperazione internazionale, per sviluppare a ogni livello, in particolare nei paesi in via di sviluppo, capacità per prevenire la violenza e per combattere il terrorismo e il crimine; promuovere e applicare leggi non discriminatorie e politiche di sviluppo sostenibile.

Per quanto concerne il contesto italiano, il Rapporto ASviS sottolinea gli effetti positivi della crisi sull’Obiettivo, ma anche la necessità di tutelare le libertà fondamentali. In Italia migliora la criminalità, ma manca una riforma incisiva del sistema giudiziario. L’“Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica costituisce una cornice al cui interno rientrano molteplici Target del Goal 16. Una buona attuazione delle linee guida proposte potrebbe condurre, attraverso lo studio della Costituzione, dello sviluppo sostenibile e della cittadinanza digitale, a una crescita della consapevolezza culturale delle nuove generazioni sui valori della legalità e della non violenza, del rispetto delle diversità e del contrasto alle discriminazioni, quali fondamenti essenziali per edificare una società più pacifica, giusta, inclusiva e sostenibile. Relativamente al contrasto a ogni forma di violenza e alla riduzione dei tassi di mortalità connessi sono state aumentate le risorse e le misure di ristoro per le vittime dei reati di violenza e discriminazioni sessuali. Analogamente, avendo la fase di lockdown aumentato i fenomeni di violenza digitale, cyberbullismo e sexting, appare opportuno il comma 256 della Legge 27 dicembre 2019 n. 160, il quale prevede lo stanziamento di un milione di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2022 per la formazione dei docenti sul tema della prevenzione e contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Con riferimento al principio di rappresentanza democratica va notato che il ricorso frequente a Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri durante la fase emergenziale ha privato sovente il Parlamento della facoltà di incidere realmente sui contenuti dei vari provvedimenti. Tale propensione alla responsabilità dell’azione del Governo, seppure motivata dalla straordinaria fase di emergenza Covid-19, se non adeguatamente perimetrata, può incidere negativamente sui principi di democrazia rappresentativa garantiti dal sistema parlamentare e dall’equilibrio dei poteri previsto dalla Costituzione.

L’indice composito per l’Italia relativo al Goal 16 registra una tendenza negativa fino al 2013, per poi invertire andamento grazie al complessivo miglioramento degli indicatori relativi alla criminalità. Da segnalare, però, il preoccupante incremento delle frodi informatiche. Si ritiene di poter confermare l’effetto positivo della crisi sul Goal 16 con riferimento al 2020.

Chiudiamo con le proposte dell’ASviS su “Pace, Giustizia e Istituzioni solide”.

«Occorre combattere le forme di odio e violenza, investendo sulla prevenzione, la sensibilizzazione al rispetto e alla tolleranza, la cultura della legalità e la rigenerazione del senso civico nelle giovani generazioni. Oltre alle Linee guida varate dal Miur per l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole, per conseguire un miglioramento più immediato della situazione attuale si propone l’adozione e sottoscrizione da parte di tutte le principali forze e organizzazioni politiche di un codice di condotta che disciplini l’utilizzo dei social media e della comunicazione online secondo criteri di tolleranza, equità e rispetto della persona. È necessaria una riforma realmente incisiva del sistema giudiziario, sia dal punto di vista funzionale che gestionale. Oltre a ridurre la durata dei procedimenti, si propone un maggiore consolidamento e diffusione del processo civile telematico, nonché l’utilizzo massiccio, mediante gli opportuni investimenti, di strumenti e risorse di trasformazione digitale. In merito ai fenomeni di tratta e sfruttamento, è da osservare che – in aggiunta a quanto segnalato in merito alle disposizioni del DL “Rilancio” – la Legge 199/2016, pur riconoscendo la natura indiretta e sistemica della costrizione allo sfruttamento, si caratterizza per un impianto prevalentemente repressivo, specie nelle applicazioni che ne sono state date finora. Tale impianto andrebbe pertanto integrato in due direzioni: la prevenzione del reato e la tutela efficace delle vittime, attuali o potenziali. Con riferimento agli stanziamenti previsti per sostenere la situazione delle imprese e dei professionisti dal Decreto “Rilancio”, e soprattutto a futuri interventi, vanno introdotti meccanismi e strumenti di tracciabilità dei flussi finanziari, come il conto corrente dedicato e il codice univoco.

A seguito delle restrizioni delle libertà personali e sociali e della sospensione di alcuni strumenti di accesso e trasparenza, dovute alle misure di contrasto alla pandemia, si evidenzia che preservare le libertà fondamentali nel solco dell’osservanza dei principi della democrazia rappresentativa e del nostro equilibrio istituzionale, seguendo criteri di durata, proporzionalità e ragionevolezza, rappresenta una garanzia del patto fiduciario tra cittadini e Governo, ovvero la coesione sociale.».