Type to search

20 dicembre 2006. Muore Piergiorgio Welby, il primo vero caso pubblico di eutanasia passiva in Italia

Share

di Gianni De Iuliis

Piergiorgio Welby (1945 –2006) è stato un attivista, giornalista, politico, poeta e pittore italiano, impegnato per il riconoscimento legale del diritto al rifiuto dell’accanimento terapeutico in Italia e per il diritto all’eutanasia, nonché co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni.
Militante del Partito Radicale, Welby divenne noto nel 2006 quando, gravemente ammalato, nei suoi scritti chiese ripetutamente che venissero interrotte le cure che lo tenevano in vita.
Il dottor Mario Riccio, anestesista che si occupò di somministrare i sedativi, ha confermato, durante una conferenza stampa tenutasi il giorno successivo, di averlo aiutato a morire alla presenza della moglie Mina, della sorella Carla e dei compagni radicali dell’Associazione Luca Coscioni: Marco Pannella, Marco Cappato e Rita Bernardini. Il 1º febbraio 2007 l’Ordine dei medici di Cremona ha riconosciuto che il dottor Mario Riccio ha agito nella piena legittimità del comportamento etico e professionale, chiudendo la procedura aperta nei suoi confronti. L’8 giugno 2007 il giudice per le indagini preliminari ha comunque imposto al pm l’imputazione del medico per omicidio del consenziente, respingendo la richiesta di archiviazione del caso, ma il 23 luglio 2007 il GUP di Roma, Zaira Secchi, lo ha definitivamente prosciolto ordinando il non luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato.