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18 NOVEMBRE – 1978 – Suicidio di massa di Jonestown

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Di Gianni De Iuliis

 

Suicidio di massa di Jonestown: a Jonestown (Guyana), Jim Jones guida il Tempio del popolo ad un suicidio di massa; muoiono 913 persone, tra cui 276 bambini.

Jonestown è il nome informale con il quale ci si riferisce al People’s Temple Agricultural Project (Progetto Agricolo del Tempio del popolo), una comunità nella Guyana nordoccidentale formata dal Tempio del popolo, un movimento religioso statunitense fondato dal pastore Jim Jones.

Balzò tristemente all’attenzione della cronaca quando, il 18 novembre 1978, 909 abitanti del progetto persero la vita, quasi tutti avvelenati con cianuro. La decisione fu discussa dalla comunità in assemblea poco prima del drammatico evento: fu registrato un nastro, in cui Jones e altri membri del gruppo si riferirono al gesto come a un “suicidio rivoluzionario”.

Il suicidio fu preceduto dalla morte di cinque persone per mano di membri del Tempio alla pista d’atterraggio di Port Kaituma, tra le quali il membro del Congresso Leo Ryan. Altri quattro membri della setta morirono a Georgetown su comando di Jones.

Se si escludono disastri naturali e, più tardi, gli attentati dell’11 settembre 2001, mai tanti civili statunitensi erano morti in una sola circostanza.