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13 agosto 1926. Nasce Fidel Castro

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di Gianni De Iuliis

Fidel Castro è stato un rivoluzionario, politico, militare e statista cubano, che ha governato Cuba dal 1959 al 2008.
Grande protagonista della storia politica del Novecento, è stato Primo ministro di Cuba dal 16 febbraio 1959 fino all’abolizione della carica, avvenuta il 2 dicembre 1976, e successivamente, dal 3 dicembre 1976 al 18 febbraio 2008, Presidente del Consiglio di Stato e Presidente del Consiglio dei ministri, nonché Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba.
Castro, assieme al fratello Raúl, a Ernesto Che Guevara e a Camilo Cienfuegos, fu uno dei protagonisti della rivoluzione cubana contro il regime del dittatore Fulgencio Batista. Definì il carattere socialista della Repubblica di Cuba, che, secondo Castro e i suoi sostenitori, è una democrazia popolare apartitica, ma che i dissidenti e una parte degli analisti politici internazionali definiscono come regime totalitario.
Ha spesso giocato un ruolo internazionale maggiore di quanto lascino supporre le dimensioni geografiche, demografiche ed economiche di Cuba, anche a causa della posizione strategica e della vicinanza geografica del Paese agli Stati Uniti. Castro è una figura molto controversa: i detrattori lo considerano un dittatore nemico dei diritti umani, mentre i suoi sostenitori lo considerano colui che ha liberato Cuba dall’imperialismo, sottolineando i progressi sociali che egli ha promosso.
Secondo i suoi sostenitori la leadership di Castro si è mantenuta così a lungo grazie al sostegno delle masse, dovuto al miglioramento delle condizioni di vita. Secondo i detrattori, invece, le cause andrebbero cercate nell’utilizzo di metodi coercitivi e repressivi.
Castro inizialmente si proclamò «un socialista, un marxista e un leninista», mentre dal dicembre 1961 cominciò a definirsi marxista-leninista. Da marxista, Castro cercò di trasformare Cuba da uno stato capitalista dominato dall’imperialismo straniero in una società socialista e, infine, in una società comunista. Influenzato da Guevara, egli suggerì che Cuba potesse eludere la maggior parte delle fasi del socialismo e progredire direttamente al comunismo.
La Rivoluzione cubana tuttavia non incontrò l’assioma marxista consistente nel raggiungere il socialismo attraverso la rivoluzione del proletariato: i principali membri delle forze rivoluzionarie impegnate a rovesciare Batista appartenevano infatti alla classe media cubana.
Ricordiamo alcune sue celebri frasi.
– Niente al mondo è irreversibile, nemmeno il capitalismo
– Gli Americani non capiscono che la nostra nazione si estende ben oltre Cuba per raggiungere tutta l’umanità
– Si parla tanto del fallimento del socialismo, ma che successo ha avuto il capitalismo in Africa, Asia e America Latina?
– Un giorno il capitalismo negli Stati Uniti non ci sarà più perché nessun sistema sociale gerarchico è mai durato a lungo. Prima o poi le classi sociali non esisteranno più
– Le idee non hanno bisogno di armi, se sono in grado di convincere le grandi masse.” “L’economia mondiale è oggi un gigantesco casinò
– Le cause non sono sconfitte quando cadono gli uomini che le rappresentano
– La storia mi assolverà