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Un anno senza De Crescenzo, filosofo napoletano

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AGI – E’ passato un anno da quando il ‘professor Bellavista’ se n’è andato. Era il 18 luglio 2019 quando, a 91 anni, Luciano De Crescenzo, filosofo, scrittore, regista, attore e conduttore televisivo, abbandonava le spoglie mortali per raggiungere i suoi miti greci di cui era un cultore e un magnifico e popolare narratore.

Da ingegnere a scrittore

Nato nel 1928 nel quartiere San Ferdinando, nella zona di Santa Lucia a Napoli, si laureò in ingegneria idraulica col massimo dei voti presso l’Università di Napoli. Dopo la laurea si dedicò alle attività più disparate, tra cui quella di cronometrista alle Olimpiadi di Roma nel 1960. Prima di recitare un ruolo preponderante in ambito narrativo e saggistico, svolse anche la professione di ingegnere.

Nel 1976 però comprese la sua vocazione culturale, a metà tra narrazione e divulgazione e la seguì, uscendo con il suo primo libro ‘Così parlò Bellavista’, che grazie anche all’interessamento di Maurizio Costanzo riuscì a guadagnare molto spazio nel dibattito pubblico.

Attraverso la partecipazione al talk show ‘Bonta’ loro’ condotto proprio da Costanzo e ad altre manifestazioni, fra il 1976 e il 1977 il libro riuscì a vendere più di 600.000 copie e venne tradotto anche in giapponese, trasformandosi in un vero e proprio caso letterario.

De Crescenzo decise allora di dedicarsi interamente alla scrittura e alla riflessione filosofica, abbandonando il suo lavoro di addetto alle pubbliche relazioni presso l’Ibm. Nel 1998, con l’opera ‘Il tempo e la felicità’ pubblicata da Mondadori, l’intellettuale napoletano vinse il Premio Cimitile.

In questo periodo affiancò l’attività di romanziere a quella di divulgatore: numerosi furono i suoi contributi sia letterari che televisivi in cui dimostrò capacità efficaci sul piano dell’introduzione di tematiche culturali difficili.

Sceneggiatore, regista e attore

De Crescenzo prese parte a produzioni sia sul piccolo che sul grande schermo, guadagnandosi anche una parte accanto a Sophia Loren e Luca De Filippo in ‘Sabato, domenica e lunedì’ nel 1990. Fu poi sceneggiatore nel 1978 del film ‘La mazzetta’ di Sergio Corbucci, con protagonista Nino Manfredi. Il suo successo più importante arrivò però quando decise di portare sullo schermo, come regista e attore, il suo fortunato ‘Così parlò Bellavista’.

La pellicola fu premiata con 2 David di Donatello. De Crescenzo se n’è andato il 18 luglio 2019, un giorno dopo un altro ultranovantenne che aveva segnato la storia culturale d’Italia, Andrea Camilleri. E quel giorno, sui social, in molti piansero entrambi: “Sta’ doppietta Camilleri-De Crescenzo nun se po’ suppurtà’.

Era uno di quelli che incarnava il vero napoletano, quello che ci rende unici. ‘Ti ho voluto molto bene Lucià”, scrisse un utente addolorato. In totale, Luciano De Crescenzo ha pubblicato cinquanta libri, vendendo circa 18 milioni di copie nel mondo, di cui 7 milioni in Italia. Le sue opere sono state tradotte in 19 lingue e diffuse in 25 Paesi.

Vedi: Un anno senza De Crescenzo, filosofo napoletano
Fonte: cultura agi


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