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Ucciso mentre prelevava al bancomat, fermato anche il secondo indiziato

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AGI – I carabinieri che indagano sull’omicidio dell’ex direttore di banca Giovanni Caramuscio, 69 anni, ucciso la sera del 16 luglio a Lequile (Lecce) durante un tentativo di rapina, hanno fermato anche il complice del cittadino albanese già sottoposto a fermo perché ritenuto l’autore materiale del delitto. Il fermato è Andrea Capone, 28enne di Tricase, ma residente a Lequile. Insieme a Paulin Macaj, raggiunto a sua volta da provvedimento di fermo il 17 luglio, il giovane salentino avrebbe messo in atto il tentativo di rapina finito nel sangue.(

Il 28enne è stato sottoposto a fermo dai carabinieri del reparto operativo in forza al comando provinciale e alla compagnia di Lecce dopo serrate e ininterrotte indagini. Nei suoi confronti i militari hanno evidenziato la sussistenza di numerosi indizi in ordine alla partecipazione attiva al delitto. Su Capone, così come su Macaj, il quale avrebbe esploso i colpi di pistola risultati fatali alla vittima, pende ora l’accusa di omicidio aggravato in concorso, porto abusivo di arma alterata e ricettazione della stessa.

Ad incastrare Capone è stata la felpa di colore scuro a maniche lunghe che indossava durante il tentativo di rapina, indumento trovato dai vigili del fuoco in un pozzo. La felpa, da quanto si evince dalle immagini dei filmati analizzati dai carabinieri, era indossata dalla persona che non impugnava l’arma del delitto. L’indagato è stato rinchiuso nel carcere di Lecce.

Source: agi


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