Quello dell'ambasciatore degli Usa all'Onu, Nikki Haley, è solo l'ultimo nome di una lunga lista di consiglieri e ministri che hanno lasciato l'amministrazione Trump a meno di due anni dal giuramento del presidente.
Prima di Haley ci sono stati, tra gli altri, il potente chief strategist Steve Bannon, il ministro per l'Ambiente Scott Pruitt, sostituito da Andrew Wheeler. E ancora: il ministro per i Veterani David Shulkin, sostituito con il medico di Trump, l'ammiraglio Ronny Jackson. Il consigliere per la sicurezza nazionale H.R. McMaster, sostituito da John Bolton, e John Dowd, l'avvocato incaricato di guidare la difesa di Trump nell'ambito delle indagini sul Russiagate. A marzo, a pochi giorni di distanza, sono stati sostituiti il segretario di Stato, Rex Tillerson, la fidatissima direttrice della comunicazione, Hope Hicks, il capo degli advisor economici, Gary Cohn, considerato l'artefice della riforma fiscale, e Bob Porter, capo dello staff del presidente.
Di seguito la cronologia di chi è entrato ed uscito dall'amministrazione, tra dimissioni e licenziamenti:
Steve Bannon. il chief strategist di Trump, considerato l'artefice della sua vittoria, ha lasciato il 19 agosto 2017 per dissapori con il resto dello staff e per essere stato ridimensionato dallo stesso Presidente.
Sebastian Gorka. Voce assistente del Presidenewt, un vero e proprio tuifoso di Trump. Molto presente sui media. Il 26 agosto viene estromesso su richiesta di John Kelly, il capo di gabinetto.
Keith Schiller. Assistente personale e guardia del corpo di Trump, è lui che ha comunicato a James Comey l'avvenuto licenziamento. La nemesi lo vede alllntanato, pare anche lui su richiesta di Kelly, il 1 settembre. Si vendicherà raccontando ai giudici del TRussiagate che Trump avrebbe ricevuto in offerta cinque ragazze russe durante la permanenza in un albergo di Mosca, dove si trovava per le finali di Miss Universo.
Omarosa Manigault Newman. Ex èprotagonista di The Apprentice, la trasmissione televisiva condotta per anni da Trump, la vistosa signora era assistente del Presidente e direttrice delle comunicazioni esterne. Anche lei una vittima di Kelly.
Carl Higbie. Capo Affari esterni della Corporation for National and Community Service, dimessosi il 18 gennaio per dichiarazioni imbarazzanti su afroamericani, musulmani e veterani con disordini post traumatici.
Brenda Fitzgerald. direttore del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta, dimessasi per conflitto di interesse il 31 gennaio scorso.
Rob Porter. Membro dello staff alla Casa Bianca, si e' dimesso il 7 febbraio, a causa di una relazione sentimentale con Hope Hicks: per lui 384 giorni in sella.
David Soresen. 'Speech writer' della Casa Bianca, spinto a dimettersi il 9 febbraio per vecchie accuse di abusi da parte della moglie.
Rachel Bran. 'Numero 3' al dipartimento Giustizia, che ha cambiato lavoro il 20 febbraio.
Hope Hicks. rassegna le dimissioni il 27 febbraio, dopo essere stata per oltre un anno a capo della comunicazione di Trump.
Gary Cohn. Direttore del Consiglio economico della Casa Bianca, dimessosi il 6 marzo.
Rick Dearborn. Vice capo dello staff alla Casa Bianca, si e' dimesso il 12 marzo.
Rex Tillerson. Segretario di Stato, licenziato il 13 marzo. Da qualche giorno si è saputo che il suo giudizio su Trump è sprezzante: "un cretino"
John McEntee. Assistente personale di Trump, letteralmente accompagnato all'uscita della Casa Bianca, con la revoca del 'pass' di sicurezza dopo un'indagine sulla situazione finanziaria. Anche lui il 13 marzo
John Mcabee. vicedirettore dell'Fbi, licenziato il 16 marzo, due giorni prima della pensione.
Vedi: Tutti i silurati del presidente Trump (e quelli che lo hanno abbandonato)
Fonte: estero agi