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Tornerà libero Jean-Claude Romand, il bugiardo assassino che ispirò Carrère

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Nel gennaio del 1993 Jean-Claude Romand non andò al lavoro. In realtà non c’era mai andato, anche se ogni mattina indossava giacca e cravatta, prendeva la sua valigetta e varcava l’ingresso degli uffici dell’Organizzazione mondiale della sanità a Parigi. Si sedeva su una poltroncina dell’ufficio informazioni e aspettava che si facesse l’ora di tornare a casa.

Così ogni mattina, di ogni giorno, di ogni anno. Per anni. Fino al giorno in cui, invece di annodare la sua cravatta e prendere la sua valigetta, avvitò un silenziatore sulla canna di una pistola che si era procurato e sparò in testa alla moglie, mentre ancora dormiva. La sera successiva uccise i suoi figli, che avevano 5 e 7 anni. Poi andò dai propri genitori e uccise anche loro, insieme al loro cane. Poi andò dall’ex amante e tentò, senza riuscirci, di uccidere anche lei.

Infine decise di togliersi la vita, ma lo fece nel modo in cui aveva fatto ogni cosa che fino ad allora, per tutti e 38 gli anni della sua vita, aveva riguardava la sua esistenza: per finta. Invece di usare la pistola con cui aveva sterminato la propria famiglia e ucciso l’amante, ingoiò un flacone di sonniferi scaduti, cosparse la casa di benzina, appiccò il fuoco e attese che arrivasse la morte. Invece arrivarono i pompieri e la polizia. 

Ventisei anni fa Romand fu condannato all’ergastolo, ma ora a Corte d’Appello di Bourges ha accolto l’istanza di libertà presentata dai suoi avvocati e la decisione, secondo quanto scrive Le Figarò, dovrà essere effettiva entro il prossimo 28 giugno. Uscirà in libertà vigilata e per due anni dovrà indossare il braccialetto elettronico.

La storia di questo finto medico francese con un finto impiego da ricercatore presso l’Oms è stato uno dei fatti di cronaca più eclatanti di Francia: ha ispirato “L’avversario”, il primo libro di successo di Emmanuel Carrére, uscito nel 2000 e da cui è stato tratto l’omonimo film con Daniel Auteuil.

Ma chi era davvero Romand? Nato nel 1954 in un piccolo paese del Giura, nel sudest della Francia, dopo aver arrancato alle scuole superiori tentò di laurearsi in medicina, ma non riuscendo a passare gli esami del secondo anno iniziò a mentire.

Si iscrisse per 12 volte consecutive, dal 1975 al 1986, al secondo anno di medicina per ottenere il certificato che gli avrebbe consentito di dimostrare che stava continuando gli studi. Nel 1986 finse di laurearsi e poi raccontò di aver ottenuto un lavoro presso l’Organizzazione mondiale della sanità. Riuscì a barcamenarsi con le bugie per 6 anni, fino a quando i debiti accumulati non fecero esplodere la situazione. Guidava una macchina costosa, aveva una bella casa e una famiglia da mantenere. Solo dall’amante riuscì a farsi prestare l’equivalente di 150.000 euro.

Quando i creditori iniziarono a reclamare i soldi, capì che sarebbe stato scoperto. Così comprò pistola, silenziatore e tanica di benzina e iniziò il massacro che avrebbe sconvolto una nazione e sarebbe stato trasformato in letteratura. Senza che nessuno riuscisse mai a capire come avesse fatto per anni a gestire un castello di bugie così complicato senza che nessuno sospettasse nulla.

Vedi: Tornerà libero Jean-Claude Romand, il bugiardo assassino che ispirò Carrère
Fonte: estero agi


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