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Siamo soli nell’Universo?

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Per millenni, grandi menti hanno contemplato l’origine, la natura e la prevalenza della vita extraterrestre. Ma, nonostante l’impressionante capacità intellettuale messa in campo, la realtà frustrante è che non sappiamo davvero chi o cosa ci sia là fuori

di Pippo Mangano


Uno dei più grandi misteri della scienza è quello che riguarda quanta possibilità di vita extraterrestre possa esserci nel nostro sconfinato Universo e quali forme questa potrebbe eventualmente assumere. A tutto questo bisogna aggiungere che, considerata la popolarità dei film di fantascienza che ritraggono creature aliene di varie forme e caratteristiche, l’interesse non è chiaramente limitato ai soli ricercatori.

Per millenni, grandi menti hanno contemplato l’origine, la natura e la prevalenza della vita extraterrestre. Ma, nonostante l’impressionante capacità intellettuale messa in campo, la realtà frustrante è che non sappiamo davvero chi o cosa ci sia là fuori. Gli scienziati hanno buone ragioni per pensare che miliardi di mondi abitati siano sparsi in tutta la nostra galassia in un universo brulicante di vita, forse anche di vita tecnologicamente avanzata. Basta pensare che soltanto nella nostra Galassia ci sono circa 150 miliardi di Stelle e molte di queste sono rappresentate da sistemi planetari simili al nostro.

Se si pensa, ancora, che l’universo stima qualcosa come 100 miliardi di Galassie censite dai ricercatori, il numero di oggetti stellari diventa incredibilmente elevato. Provate a moltiplicare 150 miliardi di stelle, in media contenute in una sola galassia, per 100 miliardi di Galassie. Quante probabilità di vita possono esserci all’interno di un numero così alto?

Se pensiamo invece che la genesi e la sopravvivenza a lungo termine della vita sulla Terra sono state un colpo di fortuna unico nella nostra galassia, forse stiamo vivendo in uno dei pochi preziosi mondi miracolosi in cui la vita si è evoluta a livelli sbalorditivi di diversità e complessità.

Gli scienziati possono dibattere su queste domande finché vogliono, ma l’unico modo per scoprire la risposta definitiva è osservare ed esplorare. Ed ecco la buona notizia: mai prima d’ora gli scienziati hanno avuto così tanti strumenti a loro disposizione. L’eccitazione è palpabile per il fatto che tra 10 o 20 anni l’astrobiologia potrebbe fare il salto critico dalla teoria all’osservazione diretta, non soffrendo più l’ignominia di essere una scienza il cui oggetto non è dimostrato esistere.

Sebbene non ci sia una competizione ufficiale o una tabella di marcia, gli scienziati di più discipline stanno perseguendo tre percorsi generali per rilevare la vita extraterrestre. In primo luogo, stanno cercando la vita nel sistema solare usando missioni robotiche o di ritorno di campioni. In secondo luogo, stanno cercando prove convincenti di mondi portatori di vita sondando le atmosfere degli esopianeti. Terzo, stanno inseguendo il jackpot finale: prove di vita intelligente attraverso la ricerca intenzionale di segnali alieni o ricevendoli per caso.

(Parte prima)