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Sardegna: c.destra tra sospetti e timori.Meloni blinda governo

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Centrodestra sulle spine per le elezioni in Sardegna: si attendono i dati ufficiali ma la consapevolezza è che si va verso un risultato positivo per la candidata del centrosinistra Alessandra Todde e il timore è che si possa innescare un effetto a catena per i prossimi appuntamenti elettorali, a partire dalle elezioni in Abruzzo. “Quando ci saranno i risultati definitivi parleremo negli equilibri dei partiti della maggioranza non cambia nulla”, dice il vicepremier e segretario di Forza Italia Tajani.
L’obiettivo dei leader dell’alleanza è quello di blindare il governo, di evitare ripercussioni qualora dovesse arrivare come sembra la sconfitta sull’isola. Il pranzo che si è tenuto tra la premier Meloni e i vicepremier Tajani e Salvini è servito, viene riferito, a compattare la coalizione in un clima di unità che – questo il ‘refrain’ – non deve venir meno.
Ma sottotraccia tra i partiti del centrodestra c’è un clima di fibrillazione e sospetti. Sospetti ‘caduti’ sulla Lega da parte di Fdi, legati al voto disgiunto che ha finito per svantaggiare Truzzu. La partita in Sardegna potrebbe riaprire tra l’altro il ‘caso Basilicata’, con il partito di via Bellerio che da tempo ha puntato sul leghista Pepe e non sull’uscente Bardi, difeso da Forza Italia, con Tajani che può rivendicare allo stesso tempo il risultato ottenuto dal partito sull’isola.
Il rapporto tra i partiti della coalizione si misurerà nei prossimi giorni ma le Regionali in Sardegna potrebbero comportare nuove tensioni anche sui dossier sul tavolo, anche se si cercherà di tenere il governo al riparo dalle polemiche. Il centrodestra ha vissuto una giornata sull’ottovolante: il pessimismo di primo mattino, “paghiamo il fatto che, forse, in cinque anni non abbiamo governato proprio brillantemente”, osservava uno dei ‘big’ di Fratelli d’Italia in Sardegna, Salvatore Deidda; “con tutte le cautele del caso la situazione non mi pare positiva”, il commento del capogruppo di FI al Senato, Maurizio Gasparri, “Truzzu classifica dei sindaci del Sole 24 ore non slittava ai primi posti. Penso che bisognerà riflettere”. Poi la correzione del tiro dopo che a metà dei voti scrutinati l’ex primo cittadino di Cagliari sembrava in vantaggio: “Possiamo farcela, c’e’ un testa a testa che ci fa credere che fino all’ultima sezione la partita non e’ chiusa”, il parere dello stesso Deidda. Ma già dal pomeriggio la partita era considerata molto più che complicata e il ‘pareggio’ intorno alle 19 e poi il nuovo ‘sorpasso’ della Todde hanno fatto il resto. Ora si attende di capire quale sarà la forbice. Poco prima che Giuseppe Conte ed Elly Schlein volassero insieme sull’isola, i leader del centrodestra si sono incontrati per un pranzo di lavoro. Il vertice “rientra nell’ambito degli incontri periodici dei leader del centrodestra per fare il punto sull’attività del governo”, hanno sottolineato fonti di palazzo Chigi. Un pranzo, quello tra Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini, avvenuto in un clima molto positivo e disteso. “Se M5s e Pd sperano di far fibrillare il governo si sbagliano di grosso”, taglia corto un ministro. Dalla Lega che ha tentato fino all’ultimo di convincere gli alleati a ricandidare l’uscente Christian Solinas non è filtrato alcun commento sulla contesa tra la candidata del centrosinistra e il candidato delle forze che sostengono l’esecutivo. Anzi, Salvini ha annullato la partecipazione a ‘Quarta repubblica’ su rete4. Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture è stato diversi giorni a presidiare il territorio, tuttavia, tra gli ‘ex lumbard’, non si manca di far notare come ci sia stato un errore nella individuazione del candidato. Pure tra i ‘big’ di FI, in verità, si rimarca che occorreva scegliere una figura differente, al di là di come andrà l’esito finale della partita. “Solinas non avrebbe certamente fatto meglio, la Lega di fatto è scomparsa sull’isola”, sottolinea un esponente di primo piano di Fdi. (AGI)

GIL