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Sara Netanyahu alla sbarra per il suo debole per l’alta cucina

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La moglie del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Sara, è comparsa ieri in tribunale per la prima udienza nel processo in cui è accusata di appropriazione indebita, per aver usato “impropriamente” fondi statali per ripetute e costose ordinazioni da un ristorante.

Un cuoco non basta

Secondo l'accusa presentata a giugno, Sara Netanyahu, insieme a un impiegato del governo, ha sottratto con l’inganno allo stato quasi 100mila dollari per centinaia di pasti forniti da ristoranti di alto livello, aggirando le norme che proibiscono tale pratica in presenza di un cuoco assunto in casa del premier.

La donna è stata incriminata a giugno per aver ordinato da ristoranti di lusso pasti per un valore di circa 350mila shekel, pari a quasi 96.600 dollari, mettendoli in conto allo Stato. La moglie del premier, coinvolta in quello che i media hanno definito il “residence affair”, è accusata di “frode e ottenimento di utilità attraverso l’inganno e in circostanze aggravate”.

Questioni familiari

Al momento il premier israeliano e i membri del suo entourage risultano coinvolti in almeno sei indagini per corruzione, in cui suo figlio Yair è sospettato di complicità.
La scorsa settimana il primo ministro Benjamin Netanyahu è stato interrogato per la dodicesima volta sul cosiddetto “caso 4.000”, un’indagine per corruzione riguardante la principale società di telecomunicazioni del paese Bezeq.

Il favore corre sul filo

Netanyahu e Shaul Elovitch, proprietario del sito web di notizie Walla e azionista di maggioranza di Bezeq, la più grande compagnia telefonica israeliana, sono sospettati di essersi accordati riguardo una copertura mediatica positiva dell’operato del governo, in cambio di benefici finanziari per l’azienda Bezeq.

Elovitch ha sempre "categoricamente" negato le accuse mosse contro di lui, sostenendo che "nessun reato è stato commesso”.

I testimoni trovano l’accordo

Tuttavia a luglio il titolare di Walla ha ammesso di fronte ad alcuni agenti di polizia di essere intervenuto personalmente per modificare i contenuti del portale per favorire il premier Benjamin Netanyahu, negando però di essersi aspettato qualche favore in cambio dal capo del governo dello stato ebraico, secondo quanto riportato dai media locali.

Gli ex collaboratori del premier Shlomo Filber (ex direttore della campagna elettorale) e Nir Hefetz (responsabile della comunicazione) hanno raggiunto due diversi accordi con le autorità dello stato ebraico per testimoniare contro il premier.

Vedi: Sara Netanyahu alla sbarra per il suo debole per l’alta cucina
Fonte: estero agi


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