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Pse elegge Schmit Spitzenkandidat,”mai con destra”

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Il congresso elettorale del Pse alla Nuvola dell’Eur si conclude con l’elezione all’unanimità del lussemburghese, Nicolas Schmit, attuale Commissario Ue al Lavoro, Spitzenkandidat alla Presidenza della Commissione Ue.
Schmit non si sente battuto in partenza: “Io e Von der Leyen siamo in corsa”. E se il Ppe prenderà più voti? “Allora sarà necessario concordare un programma che tenga conto delle nostre istanze”.
Schmit e la segretaria del Pd Schlein inviano da Roma un chiaro messaggio al Ppe e a Ursula: “Il Pse non si alleerà con alcun tipo di destra, nè con il gruppo ID di Salvini, Le Pen, Afd nè con i Conservatori di Meloni, Orban, Zemmour”.
A Meloni un messaggio ancora più diretto: “Se non condanni il saluto fascista di Acca Larentia, allora c’è perlomeno ambiguità. Ha ragione Mattarella: ‘I manganelli della polizia sono una sconfitta’. A Pisa è stata repressa la libertà dei giovani”.
Il Pse ha approvato all’unanimità a Roma anche il manifesto politico per le prossime elezioni europee. “La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina segna un punto di svolta nella storia. Manteniamo fermo il nostro sostegno incondizionato all’Ucraina fornendo assistenza politica, umanitaria, finanziaria e militare per tutto il tempo necessario” si legge nel manifesto del Pse.
Il Pse intende attuare “una forte politica di sicurezza e di difesa comune europea che operi in modo complementare alla Nato”. I socialisti europei accolgono “con favore l’avvio dei negoziati di adesione alla Ue con Ucraina, Moldavia e Bosnia Erzegovina”. Sostegno “alle aspirazioni europee della Georgia”. Serve “una politica di allargamento efficace, a partire dai Balcani occidentali”.
Per il Pse l’allargamento “deve andare di pari passo con una seria valutazione di quali riforme occorra apportare all’architettura Ue per un’Europa più efficiente e democratica”.
Sul Medio oriente il Pse è “favorevole a una conferenza di pace internazionale per giungere a una giusta soluzione a due Stati tra israeliani e palestinesi. Entrambi hanno il diritto di vivere in pace e sicurezza”.
Il Pse vuole “rafforzare ulteriormente la cooperazione della Ue con gli Usa e costruire una partnership forte con il Regno Unito”.
Sulla Cina il Pse vuole “riequilibrare le relazioni, promuovendo i nostri valori e proteggendo i nostri interessi, cooperando assieme per affrontare le pressanti questioni globali”.
Necessario “costruire un nuovo partenariato tra pari con il Sud globale attraverso una forte partnership Africa-Ue, un rilanciato partenariato euromediterraneo e una nuova agenda progressista Ue-America latina”.
In economia il Pse vuole “controllare l’Intelligenza artificiale e rafforzare i diritti online. Va promossa la solidarietà intergenerazionale. Abbiamo bisogno di un’Europa che funzioni per le sue giovani e i suoi giovani”.
I capisaldi del manifesto in politica economica sono: 1) assicurare posti di lavoro di qualità per tutte e tutti; 2) un nuovo patto verde e sociale per una transione giusta; 3) un’economia europea forte e aperta nel mondo; 4) giustizia fiscale per la giustizia sociale; 5) il diritto ad alloggi di qualità ed economicamente accessibili; 6) accesso alla salute, alle cure e ai farmaci; 7) servizi pubblici al cuore della nostra società; 8) tutelare l’ambiente e garantire un’agricoltura sostenibile; 9) garantire la sicurezza; 10) solidarietà e sviluppo in tutte le città e regioni.
Sui migranti il Pse è chiaro: “Non criminalizzeremo mai l’assistenza umanitaria e siamo a favore di una missione europea di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo”.
Il Pse vuole costruire “un sistema comune e coordinato per la migrazione e l’asilo basato sulla solidarietà e la responsabilità condivisa. La migrazione fa parte della storia europea e delle nostre società. Le cittadine e i cittadini migranti partecipano attivamente alla vita economica e culturale dei nostri Paesi”.
Il Pse intende “combattere contro trafficanti e contrabbandieri. Le frontiere esterne della Ue vanno rafforzate. Ci opponiamo a qualsiasi forma di esternalizzazione delle frontiere della Ue. L’Europa deve offrire procedure eque e rispettose, percorsi sicuri e legali, il diritto all’asilo e alla protezione e condizioni di accoglienza umane e dignitose che rispettino i nostri valori e le nostre leggi. Il patto sull’asilo e la migrazione allontana finalmente la Ue dall’approccio basato sulla gestione della crisi. La sua attuazione deve tradursi in un approccio giusto, sicuro e prevedibile fondato sul rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone, nel solco della lunga storia della Ue nella protezione di chi ne ha bisogno”.(AGI)

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