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PNRR: occhio alle deroghe al Codice dei Contratti

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Il parere del Presidente dell’ANAC in audizione alla Camera sul D.L. n. 19/2024: si rischiano la sovrapposizione normativa e un rallentamento delle procedure

Trasparenza, accelerazione delle gare, tutela dei lavoratori, rispetto del codice dei contratti equo compenso. Sono tanti i temi affrontati dal presidente dell’ANAC, Giuseppe Busia, nel corso dell’audizione in Commissione Bilancio alla Camera nell’ambito dell’esame del Decreto Legge n. 19/2024 (nuovo Decreto PNRR).
Decreto PNRR: l’audizione ANAC
Busia ha sottolineato come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stia entrando nella fase più delicata e complessa, caratterizzata dall’avvio dei lavori. In questo senso, è positivo il parere sull’ampliamento del comitato di vigilanza contro le frodi anche ad Anac, a cui si potrebbero integrare gli strumenti a disposizione dell’Autorità quali i protocolli di alta sorveglianza o le Banche Dati. Sulla prevenzione dei conflitti d’interesse, si propone il rafforzamento della Piattaforma unica della Trasparenza messa a disposizione delle amministrazioni che, evidenzia il presidente, “Riduce gli oneri per gli enti pubblici, produce economie di scala, fornisce maggiori strumenti di controllo e favorisce la collaborazione fra amministrazioni”.
No a continue deroghe al Codice Appalti
Nota dolente, il ricorso estensivo ai commissari straordinari, con continue deroghe rispetto alle previsioni del Codice dei Contratti Pubblici, che portano alla sovrapposizione di più normative di riferimento, generando confusione, rischio contenziosi e rallentamenti: “Va evitata la fuga dal Codice, limitando la deroga solo ai casi in cui i lavori sono già iniziati”.
L’invito invece è all’accelerazione delle gare, utilizzando gli strumenti ad hoc come il fascicolo virtuale degli operatori economici che, attraverso la Banca Dati Anac, crea l’interoperabilità fra i database delle PA e quindi l’efficienza della procedura.
Al presidente non piace nemmeno l’equo compenso per come è attualmente concepito: “Occorre da parte del governo una scelta di certezza normativa. Così come previsto determinerà un aumento notevole dei costi dei contratti pubblici, che pesa anche al di là del PNRR; creando inoltre incertezza perché i costi effettivi possono emergere dopo, a seguito di lunghi contenziosi”.
Sicurezza sul lavoro e FVOE
Tornando sui temi del decreto, non è mancato il riferimento alla sicurezza sul lavoro, evidenziando come l’effettiva tutela dei lavoratori, da garantire con i nuovi strumenti come la patente a punti, passi dal collegamento agli istituti esistenti, per evitare anche qui duplicazioni e discrasie normative. Per esempio, suggerisce Busia, si potrebbe puntare all’interconnessione fra i database Anac, INAIL e INPS, inserendo i dati nel fascicolo digitale dell’operatore economico e rendendo gli investimenti sulla sicurezza un vero e proprio criterio premiale relativo al rating dell’impresa.
Infine, un passaggio sull’abolizione dell’abuso d’ufficio, che secondo Busia lascia dei vuoti di tutela e fa venir meno la sanzione quando il funzionario pubblico opera in conflitto di interessi e in maniera non imparziale. Un problema che, se legato alle procedure del PNRR, può creare, conclude il presidente di ANAC, oltre al danno economico, anche un danno reputazionale su scala europea.
Fonte: https://www.lavoripubblici.it/news/pnrr-occhio-deroghe-codice-contratti-32927