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Più di mille sterline l'anno per ogni cittadino britannico: è il conto della Brexit

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L'accordo sulla Brexit voluto dal governo di Theresa May costerà ai cittadini britannici fino a 1.100 sterline in più a testa l'anno rispetto a quanto sarebbe avvenuto se il Regno Unito fosse rimasto nell'Unione europea. E' quanto trapela da una ricerca del National Institute of Economic and Social Research (Niesr), pubblicata dal Financial Times.

Il Niesr è un think tank indipendente e il suo studio, commissionato dal People's Vote, sostiene che l'accordo voluto dal premier May, prevede una Brexit meno dannosa rispetto all'uscita dall'Ue senza accordo, ma non indolore. L'accordo May infatti, secondo il Niesr, lascerà la Gran Bretagna entro il 2030 con 100 miliardi di sterline in meno rispetto a quanto sarebbe avvenuto senza l'uscita dall'Ue e con un Pil più basso del 3,9%.

Da qui al 2030

"L'equivalente che perdere la produzione economica del Galles o della City di Londra" spiega il Niesr, il quale sostiene che, anche se l'accordo May verrà ratificato dal Parlamento britannico, i cittadini britannici non otterranno i "dividendi" promessi dal ministro dell'Economia Philip Hammond, a causa della grande incertezza che permangono sulle eventuali relazioni commerciali tra il Regno Unito e l'Ue.

Hammond ha sostenuto che con l'accordo i cittadini britannici sarebbero stati molto meglio che restando nell'Ue, mentre il Niesr calcola che ogni cittadino britannico perderà fino a 1.100 sterline a testa l'anno, fino al 2030, cioè per i 10 anni che seguiranno all'uscita della Gran Bretagna dall'Ue nel 2019. 

Vedi: Più di mille sterline l'anno per ogni cittadino britannico: è il conto della Brexit
Fonte: estero agi


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