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Parigi 2024: fiamma olimpica e di pace, storia straordinaria

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Fiamma olimpica, fiamma di pace e di amicizia, e unione tra i popoli. Oggi nell’antica Olimpia il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach nella solenne cerimonia dell’accensione della fiamma delle Olimpiadi di Parigi 2024, ha richiamato al simbolo e al significato del fuoco sacro dello sport dicendo, “in questi tempi difficili, in cui le guerre e i conflitti aumentano, le persone ne hanno abbastanza dell’odio, la fiamma olimpica porti unione e speranza”. Accesa dall’alta sacerdotessa, l’attrice ellenica Mary Mina, la torcia olimpica attraverserà la Grecia e il 26 aprile sarà imbarcata sul veliero ‘Belem’, il più antico tre alberi tutt’ora navigante in Europa, per iniziare la navigazione verso la Francia: l’8 maggio è previsto l’arrivo a Marsiglia. La torcia olimpica negli ultimi 90 anni è stata trasportata da centinaia di migliaia di persone, ha viaggiato su ogni mezzo di trasporto, navicella spaziale compresa. La fiamma ha concluso tre volte il suo viaggio in Italia: nel 1956 per i Giochi della neve e del ghiaccio di Cortina, nel 1960 per le Olimpiadi e nel 2006 per i Giochi invernali di Torino. Arriverà per una quarta volta nel gennaio-febbraio 2026 per Milano Cortina. La fiamma olimpica fece la sua prima apparizione ad Amsterdam nel 1928 dove venne accesa in cima ad una torre che domina lo stadio Olimpico. Fu solo a Berlino, nel 1936 per i Giochi organizzati dal Terzo Reich, che venne introdotta per la prima volta la staffetta della torcia olimpica. Merito del docente universitario e teorico dello sport Carl Diem. Il primo tedoforo di quella staffetta inaugurale fu il greco Konstantinos Kondylis con il tedesco Fritz Schilgen il 3.075esimo ed ultimo. Nel suo viaggio tra Olimpia e Berlino, la fiaccola attraversò la Bulgaria, la Jugoslavia, l’Ungheria, l’Austria e la Cecoslovacchia, raggiungendo lo Stadio Olimpico il primo agosto. La staffetta della torcia di Londra del 1948 fu completata quasi interamente a piedi, con 1.416 tedofori che trasportarono la fiamma da Olimpia a Corfù e poi in Italia da Bari a Milano. La fiamma volò per la prima volta durante la staffetta della torcia delle Olimpiadi di Helsinki del 1952 volando da Atene alla città danese di Aalborg. La staffetta della torcia di Melbourne del 1956 si sdoppiò. La prima nell’emisfero australe con arrivo in Australia sbarcando a Darwin, la seconda arrivò a Stoccolma dove si svolsero gli sport equestri. Quella del 1956 fu la prima ed unica volta nella storia delle Olimpiadi con due bracieri accesi. Al centro del viaggio della fiamma di Roma ‘60 – il primo ad essere trasmesso in televisione – una serie di siti antichi in Grecia, Sicilia, Reggio Calabria, Taranto, Napoli e Roma al fine di puntare i riflettori sulle civiltà greca e romana ed evidenziare il legame tra i Giochi moderni e quelli antichi. Il 9 settembre 1964 gli ultimi tedofori dell’Olimpiade di Tokyo si riunirono davanti al Palazzo Imperiale. L’onore di accendere il calderone olimpico andò a Yoshinori Sakai, soprannominato ‘Baby Hiroshima’ perché nato il 6 agosto 1945, il giorno in cui venne sganciata la bomba atomica. La staffetta di Città del Messico del 1968 utilizzò quattro diverse torce e si ispirò alle avventure del navigatore genovese Cristoforo Colombo, il primo esploratore occidentale a mettere piede nel Nuovo Mondo. Dopo la cerimonia in Grecia la fiamma arrivò a Genova dove davanti alla casa dove visse Colombo si tenne una cerimonia. Il fuoco sacro arrivò a Palos in Spagna dove Colombo salpò il 3 agosto 1492 e arrivò a San Salvador alle Bahamas dove sbarcò. L’accensione del tripode spettò per la prima volta ad una donna, all’ostacolista messicana Enriqueta Basilio Sotelo. La staffetta della fiaccola di Montreal del 1976 vide uno straordinario sviluppo tecnologico. La sera dell’arrivo della fiamma ad Atene, venne organizzata una cerimonia allo stadio Panathinaiko, dove venne posizionata davanti ad un sensore che rilevava le particelle ionizzate provenienti da essa. Convertiti in impulsi codificati, vennero inviati via satellite a Ottawa. All’arrivo del segnale nella capitale canadese, un raggio laser riflesso su uno specchio parabolico ricreò la fiamma nella sua forma originale in un calderone situato su Parliament Hill. Il tripode venne acceso per la prima volta nella storia da due persone, Sarah Anderson, canadese anglofona e Stéphane Préfontaine, connazionale francofono. Il viaggio del fuoco di Mosca ’80 durò un mese esatto. Partita il 19 giugno da Olimpia, la fiamma il 19 luglio entrò nell’allora stadio Lenin dopo essere entrata in Unione Sovietica da Chisinau, oggi capitale della Moldavia per attraversare anche Kiev e Belgorod. Quattro torce vennero accese nell’allora piazza Sovetskaya (oggi Tverskaya) e trasportate nelle sedi secondarie di Tallinn, Leningrado, Minsk e Kiev. La staffetta della torcia di Los Angeles del 1984 attraversò gli Stati Uniti da est a ovest e nel continente americano arrivò a New York. Spettacolare la cerimonia del 28 luglio al ‘Memorial Coliseum’ dove il campione olimpico di decathlon del 1960, Rafer Johnson salì 96 gradini per accendere il calderone, lo stesso utilizzato per l’edizione del 1932. Nel 1988 la fiamma arrivò in terra coreana sull’isola di Jeju da dove salpò per il porto di Busan su una nave chiamata ‘Olympia88’. Tenutasi il 17 settembre allo Stadio Olimpico di Seul, la cerimonia olimpica ha visto gli ultimi tre tedofori sollevarsi a 22 metri di altezza su uno speciale ascensore per accendere il calderone. Galattica la conclusione della staffetta di Barcellona 1992: il 25 luglio allo stadio sul Montjuic, l’arciere paralimpico Antonio Rebollo afferrò una freccia infuocata accesa dalla fiamma lanciandola sul tripode. Atlanta 1996 ha segnato il centenario dei Giochi moderni con partenza della staffetta da Los Angeles. Il viaggio lungo 26.875 chilometri ha visto la partecipazione di 12.467 tedofori. La fiamma volò per la prima volta nello spazio a bordo della navetta Columbia. Ad accendere il tripode era stato la leggenda del pugilato Muhammad Ali. Ciò che ha reso unica la staffetta della torcia di Sydney 2000 è stato il fatto che si è svolta principalmente in mare con il viaggio delle torce da un’isola all’altra del Pacifico, da Guam alla Nuova Zelanda, dalla Papua Nuova Guinea alle Isole Cook, dalla Micronesia a Tonga e da Vanuatu a Samoa. Ad accendere il tripode l’indigena australiana di atletica leggera Cathy Freeman entrando in una piscina circolare per accedere un anello di fuoco. Il viaggio della torcia di Atene 2004 è stata la prima a fare il giro del mondo: le tappe includevano tutte le città sedi dei Giochi. Per la prima volta il fuoco di Olimpia arrivò in Africa. Nel suo viaggio verso Pechino nel 2008, la torcia è stata portata da una squadra di alpinisti sull’Everest, a 8.848 metri, lungo il versante cinese. Simboliche e significative anche le staffette delle Olimpiadi di Londra 2012, Sochi 2014 (la torcia venne portata sulla Iss, la Stazione Spaziale Internazionale), Rio de Janeiro 2016, PyeongChang 2018, Tokyo 2020 e Pechino 2022 con le ultime due edizioni fortemente limitate, se non addirittura annullate, causa la pandemia di coronavirus. La fiamma di Parigi 2024 prima di arrivare in Francia, farà un viaggio di 11 giorni attraverso la Grecia durante i quali verrà trasportata per oltre 5.000 chilometri. Dall’arrivo in territorio francese saranno circa diecimila i tedofori che porteranno il fuoco lungo un percorso che toccherà circa 400 città, attraverso 65 regioni, e che comprenderà la visita di sei territori d’oltremare (Guadalupa, Guyana francese, Martinica, Polinesia francese, Riunione e Nuova Caledonia). (AGI)
BZ1/RED