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Nubifragio a Milano, esondano Lambro e Seveso

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Un violento temporale si è abbattuto nella notte a Milano ed ha provocato l’esondazione dei fiumi Lambro e Seveso, durata quasi 5 ore e rientrata nel primo mattino. A comunicarlo su Facebook è l’assessore milanese alla Mobilità, Marco Granelli. “Seveso e Lambro ore 7.50. Esondazione del Seveso – ha scritto Granelli – è ora rientrata, è durata quasi 5 ore. Ora iniziano le operazioni di pulizia per riaprire le strade. Chiuso sottopasso Negrotto mentre gli altri in città sono funzionanti. Rubicone è stato chiuso solo poco nella notte. In corso evacuazione delle comunità del Parco Lambro per prudenza visto che il Lambro continua a salire e nel Parco incomincia ad allagare i prati”

Nella zona tra Zara e Niguarda – in base a quanto riportano cittadini – molte vie sono rimaste senza elettricità, tante anche le case e cantine allagate. In via Valfurba, intorno alle 2.30 di notte i tombini sono letteralmente scoppiati rilasciando fiumi d’acqua nelle strade. “E’ una situazione sfiancante, mentre chi di dovere non si occupa della pulizia delle acque” si lamenta il consigliere di Municipio 9, Stefano Indovino.

Per l’esondazione del parco Lambro, anche la comunità residenziale terapeutica di don Antonio Mazzi è stata evacuata, come già accaduto numerose volte in passato in seguito a violenti nubifragi come quello di stanotte.

Tra i problemi principali causati dall’esondazione del Seveso a Milano, ci sono i numerosi alberi caduti sui fili del tram e sui binari, “non era mai successo”, raccontano alcuni abitanti della zona. Dalle prime ore di stamattina infatti addetti della protezione civile stanno tagliando rami e interi tronchi che interrompono il passaggio dei mezzi e persone nelle strade. Le acque del Seveso poi sono entrate nei pozzetti dell’A2A (l’azienda che gestisce la rete elettrica) facendo saltare la luce in intere vie e palazzi. I cittadini della zona nord di Milano segnalano poi decine di auto danneggiate per per l’acqua entrata nell’abitacolo.

“Almeno dal 2014 il Seveso non esondava così”, racconta Stefano Indovino, consigliere di municipio della zona. In effetti – a quanto si apprende – la capienza dei canali che deviano le acque del torrente al confine della città è di 40-48 metri cubi per secondo; stanotte si sarebbero raggiunti i 95; mentre nella grande esondazione del 2014 si è arrivati a 130. La prima allerta arancione è stata lanciata ieri nel pomeriggio e già “si intuiva che sarebbe finita così”, dice il consigliere.I canali scolmatori hanno retto la prima ondata di pioggia, intorno all’1 di notte, ma non la seconda, arrivata intorno alle 2.30 e proseguita per almeno 2 ore. A quel punto i tombini sono letteralmente scoppiati e il fiume ha invaso le vie della città.

Oltre 200 gli interventi dei vigili del fuoco tra ieri sera e stamattina, mentre restano da evadere altre 100 chiamate riguardanti soprattutto le stazioni della metropolitana. In base a quanto appreso, al momento non ci sono stati soccorsi a persone e nessuna struttura sanitaria, neanche l’ospedale Niguarda, che si trova in zona, ha avuto danni.     Rimane il problema viabilistico, soprattutto nei sottopassaggi. Allerta massima della protezione civile per il fiume Lambro, controllato speciale, per evitare che esondi allagando anche la zona di Lambrate. Più tranquilla invece la situazione nella zona sud della città, tra Famagosta e Assago, dove i prosciugamenti attuati dai pompieri si sono rivelati più efficaci.

Vedi: Nubifragio a Milano, esondano Lambro e Seveso
Fonte: cronaca agi


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