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Nove milioni di donne europee stuprate

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Sono una delle nove milioni di donne europee ad essere state stuprate, almeno una volta. Una su venti. Spesso conviviamo con questo enorme peso in segreto. Spesso molte di noi pensano al suicidio.
Spesso non possiamo fidarci della nostra famiglia, dei nostri amici, ancora meno delle autorità, perché la società ci fa sentire responsabili. E il senso di colpa si aggiunge al trauma.
Eppure abbiamo un messaggio per le sopravvissute: la colpa non è nostra. Il sesso senza consenso è stupro.
Oggi il Parlamento e la Commissione europea sono pronti a fare la Storia e a sancire questo principio nel diritto europeo, ma Francia e Germania stanno assurdamente ostacolando il Consiglio.
Denunciamo pubblicamente le loro scuse infondate prima della riunione decisiva del Consiglio. Chiediamo giustizia per permettere alle vittime di superare quello che hanno subito. Ci rivolgeremo direttamente a chi, in Francia e Germania, sta ostacolando la legge
Non c’è un solo paese nell’UE che sia esente dalla violenza sessuale.
Un quarto degli europei pensa che il modo di vestire possa giustificare la violenza. O che se non abbiamo opposto resistenza, non è stato uno stupro. Questo devastante modo di pensare ha distrutto intere generazioni.
Ma le cose non stanno così. Possiamo cambiare il paradigma e passare da una cultura dello stupro a una cultura del consenso. Una definizione di stupro basata sul consenso, applicabile in tutta l’Unione europea, è un passo fondamentale e aiuterà a proteggerci e iniziare un processo di guarigione per tutte e tutti: donne, bambini e uomini.
La violenza contro le donne e le ragazze non ha confini. Eppure, a seconda di dove si trovano in Europa, le vittime di stupro non vengono trattate allo stesso modo. Nell’immaginario collettivo, e nell’ordinamento giuridico di metà dei paesi europei, lo stupro non è definito dall’assenza di consenso ma solo dall’uso della forza. Quando osano parlare, le vittime sono sistematicamente invitate a dimostrare di essersi opposte abbastanza. Restiamo tutte e tutti uniti per porre fine a questa terribile doppia punizione e garantire a tutte le sopravvissute il diritto di superare il trauma e ottenere il sostegno di cui hanno bisogno.
il team di Avaaz