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Nobel Mohammadi a iraniani, ‘ribellatevi a guerra alle donne’

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“Iraniani, che siate artisti, intellettuali, lavoratori, insegnanti, studenti, all’interno o all’esterno del Paese, vi chiedo di ribellarvi contro questa guerra contro le donne”. E’ l’appello della vincitrice iraniana del Premio Nobel per la pace Narges Mohammadi, incarcerata dal 2021 a Teheran, che invita i suoi connazionali a sollevarsi contro “una guerra su larga scala contro le donne” dopo che le autorità hanno rafforzato i loro controlli sull’obbligo del velo da parte delle donne in strada.
In un messaggio vocale pubblicato dai suoi sostenitori, l’attivista per i diritti delle donne accusa le autorità iraniane di lanciare una “guerra su vasta scala contro ogni donna in ogni strada in Iran” e invita le donne iraniane vittime di arresti, percosse, abusi o aggressioni sessuali da parte delle autorità a condividere le loro storie sulla sua pagina Instagram. “Non sottovalutare il potere di condividere le tue esperienze. Ciò espone la misoginia del governo e lo abbatte”, ha detto Narges Mohammadi. Secondo i suoi sostenitori, Mohammadi ha registrato questo messaggio dalla prigione di Evin. Privata dell’accesso alla sua scheda telefonica personale per cinque mesi, la premio Nobel ha utilizzato quella di un altro detenuto, Sepideh Gholian, considerato un detenuto politico dai gruppi per i diritti umani. Secondo Mohammadi, una prigioniera recentemente arrivata nella prigione di Evin, Dina Ghalibaf, giornalista e studentessa, è stata arrestata dopo aver accusato le forze di sicurezza sui social media di averla ammanettata e molestata sessualmente durante un precedente arresto in una stazione della metropolitana. “Per anni siamo stati testimoni di aggressioni, abusi sessuali e percosse nei confronti di molte donne nel Paese da parte di agenti governativi”, denuncia Mohammadi.

A metà aprile, la polizia iraniana ha annunciato di aver rafforzato i controlli sull’obbligo di indossare il velo per le donne in strada, rammaricandosi che esso sia sempre meno rispettato. “La polizia di Teheran, come in altre province, interverrà contro gli individui che promuovono il non portare il velo”, ha avvertito in televisione il capo della polizia della capitale, generale Abasali Mohammadian. (AGI)