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“No women no panel, senza donne non se ne parla”

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Il progetto, nato nel 2018 in seno alla Commissione europea, mira a promuovere negli eventi di comunicazione la partecipazione equilibrata e plurale di donne e uomini, ed ora alla base di un memorandum d’intesa sottoscritto dalla Rai, dalla Presidenza del Consiglio e da numerose istituzioni italiane

di redazione

No women no panel, senza donne non se ne parla”, così è stata intitolata l’iniziativa per una presenza equilibrata dei generi in tutte le discussioni pubbliche promossa da Parlamento europeo, Commissione europea, Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità e Rai Radio 1, che ha svolto in questi mesi una forte campagna per le adesioni.

No women no panel, senza donne non se ne parla” è ora un memorandum d’intesa sottoscritto da numerose istituzioni, tra cui Presidenza del Consiglio dei ministri, Anci, Cnel, Conferenza delle Regioni, Unione Province Italiane, Conferenza dei Rettori delle università italiane, Unione per il Mediterraneo.

Si tratta di un accordo che mira a promuovere negli eventi di comunicazione la partecipazione equilibrata e plurale di donne e uomini, garantendo che nei panel allestiti entrambi i sessi siano rappresentati in misura quanto più possibile paritaria.

Al termine della campagna di Rai Radio 1 una conferenza in streaming ha illustrato il progetto nato nel 2018 in seno alla Commissione europea, con la partecipazione della Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti; del Capo Rappresentanza della Commissione europea in Italia Antonio Parenti; della Commissaria europea all’Uguaglianza Helena Dalli, della Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo Irene Tinagli (T.B.C), della Ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna e della direttrice di Rai Radio1 Simona Sala.

Le istituzioni che hanno sottoscritto il memorandum hanno preso l’impegno di promuovere anche messaggi e modelli di comunicazione dai quali venga favorito il principio della rappresentanza paritaria tra i sessi, garantendo un’effettiva parità di accesso nello spazio pubblico della comunicazione.

Sono da valorizzare le rappresentazione reali, non stereotipate, dei molteplici ruoli che le donne svolgono nella società. I messaggi comunicativi devono rispettare sempre la dignità personale, culturale e professionale della donna, e della sua specificità, competenza e identità.

È compito delle istituzioni promuovere il principio di uguale rappresentanza fra i sessi, garantendo parità di accesso negli spazi informativi o di comunicazione. Ed è centrale la funzione del linguaggio da usare nell’elaborazione dei testi e nella scelta delle immagini, un linguaggio che non deve essere sessista.
Il compito di rendere effettivi e concreti tali obiettivi sarà affidato ad un Coordinamento del Memorandum presieduto dalla Rai e composto da un/una rappresentante per ciascuna delle istituzioni che hanno sottoscritto l’accordo. La Rai, entro sei mesi, dovrà adottare un apposito regolamento per rendere operativi in tempi brevi i contenuti oggetto dell’intesa.