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Tito Boeri (ex Inps) contro le Forze Armate e polizie militari

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Di Ettore Minniti

Mentre riecheggiano ancora nell’aria gli applausi scroscianti, prolungati e sentiti dei cittadini di Castelvetrano (e non solo) rivolto ai Carabinieri e alle forze di polizia all’arresto di Messina Matteo Denaro, rileggiamo il pensiero del nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nei confronti delle Forze Armate: Ogni nome di soldato caduto che leggiamo nelle lapidi dei nostri sacrari, accanto alle migliaia di sconosciuti, tutti rappresentati dalle spoglie del Milite ignoto all’Altare della Patria, racconta un frammento della nostra storia collettiva. Vite spezzate, sacrificate. Giovani che non hanno avuto il dono di vivere il futuro che avevano sognato. Genitori che li hanno pianti, mogli e figli che hanno atteso invano sposi e padri che non sarebbero mai tornati alle loro case. La nostra storia, anche quella di oggi, è frutto anche di quel dolore. E ha valore proprio perché ne ha saputo fare memoria. Quei sacrifici non sono stati vani. Perché nella consapevolezza di quanto sia terribile la guerra si è radicato nel cuore della nostra Europa il dovere ineludibile della pace.

A fronte di questi sentimenti espressi dai cittadini da una parte e dal Capo dello Stato dall’altra, in questi giorni assistiamo ad un tiro al bersaglio, ingiustificato, da parte di un ex funzionario dello Stato, Tito Boeri, già presidente dell’Inps.

L’Alto funzionario, durante una trasmissione televisiva, ha esternato “noi abbiamo un esercito in cui ci sono più marescialli e alti ufficiali rispetto ai soldati semplici ” Proseguendo poi con “il militare dell’esercito Italiano una volta andato in pensione percepisce un trattamento che vale il doppio rispetto ai contributi versati oltre ad altri privilegi”.

L’ex presidente dell’INPS Tito Boeri ha nuovamente ripetuto che i militari percepiscono “pensioni d’oro”, la c.d. privilegiata, e godono di pensioni tra le più alte al mondo, in sintesi evidenziando presunti privilegi rispetto agli altri cittadini: “Quando vanno in pensione militari che per fortuna non hanno mai combattuto una guerra, alla fine si ritrovano pensioni molto più ricche della media”, ha sottolineato il già presidente dell’Inps. “In base ai calcoli ufficiali dell’Istituto di Previdenza, i militari percepiscono una pensione doppia rispetto ai contributi versati “per una serie di vantaggi che i comuni mortali non hanno”.

Un’opinione rispettabile, ma non condivisibile, espresse senza contradditorio, a limite dell’offesa volutamente denigratoria e mortificante, che stridono con il pensiero di Mattarella: “I nostri militari sono impegnati per garantire pace e sicurezza in tante aree del mondo. Lo fanno con straordinaria professionalità e competenza, con uno spirito di umanità che li fa apprezzare come un vero e proprio modello. Voglio ricordare quanti in questi anni hanno sacrificato la loro vita o sono rimasti feriti compiendo il loro dovere in missione”.

Non sappiamo se Boeri possa dire altrettanto con la sua dorata e confortevole vita di Alto funzionario dello Stato.

I militari tutti sono risentiti per queste dichiarazioni fuori luogo e prive fondamento, dove il termine ‘privilegiata’ vuol dire invalidità contratta lavorando e replicano stizziti e risentiti affermando

che Boeri non è mai andato a raccogliere in strada morti ammazzati, subito minacce, alcuni poliziotti attenzionati dalla criminalità organizzata e predatoria; l’ex funzionario non ha mai passato notti insonni, fra freddo glaciale/caldo torrido, con una solo tazzina di caffè e lo scorrere del tempo lontano da casa, per consegnare alle patrie galere un ricercato o latitante per quanto riguarda le forze di polizia in territorio amico. Per non parlare dei nostri militari in teatri di guerra quando bombe e proiettili ti fischiano sulla testa. Siamo sicuri che Boeri non soffra di ‘ulcera’ per un’alimentazione disordinata fatta di panini e pizza sui cofani delle Gazzelle o Pantere. Non ha mai preso bastonate o sassate in ordine pubblico.

Per non parlare poi di stipendi miseri, da morti di fame, pochi dignitosi, eppure lealtà e senso del dovere per coloro che indossano la divisa devono essere sempre al primo posto e non possono sgarrare.

Dall’alto dei suoi 102 mila euro lordi annui, meno di quanto percepito dagli altri dirigenti della Pubblica Amministrazione, ma sempre di una bella cifra trattasi, Tito Boeri può permettersi di salire sullo scranno del sapere e sentenziare contro coloro che non sanno se potranno rivedere la sera i propri cari (ma questa è un’altra storia).