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Secondo i fact checkers del Washington Post Trump ha superato le 10.000 bugie

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Un “bugiardo” compulsivo, capace di fare oltre venti dichiarazioni false o imprecise al giorno, sui social e nelle interviste, su qualsiasi tema, dalla costruzione del muro all’aborto, ma anche capace di fornire tre versioni diverse sullo stesso tema. È l’immagine che emerge in un articolo del Washington Post sul presidente degli Stati Uniti che, secondo un sito specializzato in Fact checking, avrebbe superato il traguardo record di diecimila “bugie”, con un ritmo giornaliero in costante crescita.

Per raggiungere quota cinquemila erano serviti seicento giorni dall’insediamento alla Casa Bianca, cinque dichiarazioni al giorno, mentre per arrivare a diecimila ne sono bastati 225, con una media di 23 dichiarazioni non veritiere al giorno che hanno portato il conto totale, a 10,111 in 828 giorni.

I dati ufficiali, aggiornati al 27 aprile, provengono dal The Fact Checker’s database, che monitora l’attendibilità delle dichiarazioni di Donald Trump dal giorno del suo insediamento. Più si avvicinano le presidenziali 2020 e maggiori sarebbero le dichiarazioni false o non accurate.

Nei primi cento giorni di presidenza, la media era stata di meno di cinque al giorno, dato che – in proiezione sui quattro anni – facevano prevedere una quota di settemila ‘bugie’, cifra mai toccata da nessun predecessore. Invece Trump ha sorpreso tutti, quintuplicando le affermazioni anche grazie al suo uso ossessivo dei social. 

Negli ultimi giorni, Trump avrebbe fatto 45 dichiarazioni false in 45 minuti di intervista concessa alla Fox News il 25 aprile, otto in otto minuti il giorno dopo parlando con i giornalisti, ventiquattro nel discorso tenuto all’associazione dei produttori di armi e 61 nei comizi del 27 aprile, performance che ha portato, sommando anche un intervento a una radio locale, a 171 affermazioni false o poco accurate rilasciate in tre giorni, una media che potrebbe portare Trump a superare quota ventimila tra meno di un anno.

Tra le “bugie” più gettonate, quelle sulla costruzione del muro: Trump ha affermato per 160 volte che lo stanno costruendo, facendo passare i lavori di intervento al recinto già esistente come costruzione di un nuovo muro. Ha inoltre esagerato le dimensioni dei deficit commerciali con Giappone, Cina e Unione Europea, attaccato i democratici affermando che con il nuovo piano ambientale avrebbero tolto i grattacieli da Manhattan e sostenuto che fossero a favore dell’uccisione dei neonati.

Ha poi annunciato di aver deciso il più grande taglio di tasse della storia (equivalente allo 0,9 del prodotto interno lordo, con Ronald Reagan era stato del 2,89), e l’azzeramento delle imposte sulle proprietà, in realtà ancora esistenti, di aver finanziato tutto l’esercito saudita (gli Usa versano solo diecimila dollari l’anno), e aver sostenuto il cento per cento dei costi della Nato (in realtà, il 22 per cento) e di aver imposto che la nuova ambasciata a Gerusalemme fosse costruita con pietra locale, un obbligo di tutti gli edifici stabilito dalle norme municipali.

Ma anche di finanziare il programma di difesa ambientale nella regione dei Grandi Laghi che, nei fatti, proprio la sua amministrazione ha cancellato. The Fact Checker ha, inoltre, registrato trecento situazioni in cui il presidente ha fornito almeno tre versioni su uno stesso tema, che gli sono valsi il premio di “Pinocchio senza fondo”.

Vedi: Secondo i fact checkers del Washington Post Trump ha superato le 10.000 bugie
Fonte: estero agi


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