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LA SOCIETA’ VIOLENTA E I SUOI RISVOLTI

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“Società” deriva dal sostantivo latino socius, cioè compagno, amico alleato, parole ormai estranea ai più; complice un individualismo sfrenato, forsennato e malsano, dove l’edonismo e l’egoismo regnano sovrani.

Anna La Mattina

 La deriva violenta delle società occidentali, da un quarantennio a questa parte, è un in un continuo crescendo, sotto gli occhi di tutti noi, che assistiamo impotenti ad ogni sorta di violenza che vede attori protagonisti sempre più giovani e giovanissimi, fino ad arrivare alla violenza agita dai bambini su altri coetanei o li vede accanirsi su quelle che sono considerati la parte debole della società: donne, anziani, accanirsi, ragazzi indifesi, miti, quelli che non farebbero mai male, neanche ad una mosca.

Eppure, sembra che questi riescano ad accendere una rabbia profonda in questi soggetti, a tal punto da renderli disumani, simili a bestie accecate dall’odio o in preda ad un raptus famelico di sangue.

Sempre più spesso il sangue innocente “attrae” questi patologici soggetti, resi tali da una società che ha abdicato a sé stessa… ma non si capisce a chi abbia voluto passare il testimone. Forse a nessuno di preciso…e perciò che la violenza riempie un vuoto, tanto interiore quanto esteriore, in mancanza d’altro.

Nessuno che sappia più riconoscere il proprio ruolo e lo sappia pertanto attuare, farlo rispettare. Ma è proprio questo che si voleva: il vuoto istituzionale e familiare, nonché personale. affinché i più piccoli i più fragili, gli indifesi potessero smarrirsi più facilmente, senza alcuna possibilità di ritorno!

I femminicidi non si contano più, in Italia come nel resto d’Europa e nel mondo. Non si contano gli atti di bullismo e di cyberbullismo, che vede protagonisti ragazzi portatori di diversità, sia fisica che culturale, i più educati, i più buoni, ma anche i bulli sono vittime di questo meccanismo di violenza rappresentata, oltre che agita, attraverso i mezzi informatici (espressione della cultura tecnologica, tipica dei nostri tempi), ma che diventa assolutamente reale, appena tocca l’interiorità di un ragazzo o di una ragazza fragile, insicura di sé.

Voglio denunciare la violenza degli indifferenti, ormai assuefatti allo

status-quo, i quali preferiscono credere, per pigrizia, di non poter fare nulla per invertire la rotta.

La violenza della Società che declina la propria responsabilità, rispetto al fatto che è essa stessa a produrla, nel momento in cui decide di proiettare un film di morte o TG sempre più inguardabili, a causa di scene reali di reportage di guerra, di morte in diretta, somministrate in prima serata, quando i bambini, dopo una giornata di scuola e di impegni, guardano come premio, la TV.

Occorre invertire la rotta subito! Ma quale classe politica vuole assumersi l’onere di farlo, così intenti a salvaguardare potere e privilegi per sé…

La violenza della politica, sempre più lontana dai bisogni reali del popolo e sempre più asservita al potere economico-finanziario (che la usa!) e ai loro istinti bestiali di sopravvivenza, a discapito di tutto e di tutti.

La società violenta ha fatto perdere la libertà e la dignità ai suoi membri: i bambini hanno perduto l’infanzia, gli adolescenti hanno accresciuto il loro smarrimento e non ritroveranno mai il loro divenire adulti; le donne hanno perduto la gioia di dare la vita per amore e i loro uomini si sono rimpiccioliti, fino al punto di ridiventare bambini capricciosi e viziati, ma altrettanto smarriti ed impauriti… e non gli resta che soffocare, uccidere le loro compagne, per un profondo senso di inadeguatezza, aumentata da modelli di riferimento fittizi, virtuali, ai quali non potranno mai somigliare… ed un “no” diventa ingestibile da parte del loro fragile ego, così poco virile…

ed è subito violenza e morte, per una donna che catalizza tutti i loro fantasmi.

E che dire della violenza verbale…? le parole lanciate come pietre addosso al prossimo… e la volgarità usata come intercalare tra una parola e l’altra… Sembra così normale persino la bestemmia sulle bocche dei bambini, che frequentano il catechismo per la prima comunione e per la cresima… e nessuno sembra accorgersene, se non l’insegnate a scuola, che ovviamente inorridisce e talvolta si dispera, credendo vano il suo sacrificio.

Una società siffatta potrà mai sopravvivere a sé stessa…? E per quanto tempo ancora?

Vorrei chiudere con ottimismo e speranza… ma confesso che non viene facile farlo.

Tuttavia, la vita sa sorprenderci…l’ha sempre fatto e la Storia ce lo ha dimostrato.

Io spero che lo faccia ancora, fino a ché il sole avrà ancora da sorgere…

 


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