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I corsi di informatica che aiutano i detenuti a darsi una seconda chance

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AGI – Second chance. C’è una seconda possibilità per tutti nella vita. E agli errori commessi si può riparare, ci si può redimere. È la filosofia alla quale da oltre vent’anni di ispirano le Cisco Networking Academy, ovvero i corsi di specializzazione informatica del leader tecnologico mondiale che è poi il motore di Internet.

Corsi che, solamente in Italia, formano al linguaggio informatico e alla sua tecnologia 60 mila persone di ogni età, ma che dall’anno 2000 rappresentano anche una realtà virtuosa e piuttosto consolidata all’interno di un circuito di reclusione come è il carcere di Bollate, in provincia di Milano. Dove il primo luglio, venerdì, è stato proiettato nella sala cinema dell’istituto penitenziario il documentario dal titolo “Second change”, presenti la ministra della Giustizia Marta Cartabia, l’Amministratore Delegato di Cisco Italia Gianmatteo Manghi, la narratrice Cristiana Capotondi e Erika Brenna, ideatrice e regista del documentario oltre anche alcuni detenuti della stessa struttura penitenziaria.

La pellicola tratta storie forti, suggestive, diverse fra loro e malgrado ciò legate da un unico filo conduttore: per tutti esiste una seconda change, appunto, data dalla possibilità di mettersi alla prova e riscattarsi da esperienze di emarginazione e di esclusione.

“Il carcere della Costituzione è possibile”. Durante la visita ai laboratori del carcere di Bollate, la ministra #Cartabia lo ripete più volte. Lo dice ai detenuti impegnati nella sartoria, agli operai della falegnameria, agli impiegati del call center… pic.twitter.com/5jn2ig23kl

— Ministero Giustizia (@minGiustizia) July 1, 2022

“Second change” tratta quattro storie, due delle quali direttamente ispirate e parte della realtà carceraria di Bollate in cui da una parte ci sono Luca e Giulia, che stanno scontando la loro pena, e dall’altra c’è invece Renato, finito a dormire su una panchina a Trastevere, e Nour e Hasan, coppia di giovani borghesi di Damasco che sono fuggiti dall’orrore della guerra con un bimbo di nove mesi fra le braccia. Storie di “rinascita” e nuove opportunità che si sono improvvisamente aperte.

Mentre invece il personaggio chiave – come si evince anche dallo stesso documentario – è Lorenzo Lento, uno specialista informatico con la certificazione di docente presso i corsi Cisco, che fin dall’inizio ha scelto di dedicare la sua vita al volontariato nelle strutture penitenziarie.

Ma qual è il vero significato di questa iniziativa? Lo sottolinea lo stesso colosso multinazionale dell’informatica che in un comunicato spiega che dopo il primo “esperimento” di Bollate – primo in tutto il mondo – “le Cisco Academy sono state estese nel 2016 anche ad altri penitenziari” come quelli di Monza, Torino, Regina Coeli, Secondigliano, e presso l’IPM Beccaria, tant’è che nell’anno che è ancora in corso, il 2022, “ne saranno aperte altre presso le carceri di Novara, Padova, Rebibbia (maschile e femminile)”.

Nel frattempo, sempre a Bollate, è stata inaugurata nel 2019 la prima Cisco Academy al mondo in una struttura penitenziaria femminile. Cisco racconta anche che attualmente “sono circa 200 i detenuti che frequentano i nostri corsi” di alta specializzazione informatica e di questi 200, ben 60 fra uomini e donne, appartengono al penitenziario di Bollate.

Il risultato, pertanto – tira le somme Cisco – è che in oltre 20 anni “sono stati formati oltre 1000 detenuti”, molti dei quali “hanno conseguito le certificazioni Cisco e lavorano attualmente nel settore ICT”. Ma va sottolineato soprattutto un dato fondamentale, precisa il colosso dell’informatica: “Il tasso di recidiva di quei detenuti che hanno terminato almeno i corsi base è pari a zero”, ciò che “significa che dopo aver saldato il proprio debito con la giustizia, avendo ormai in mano una professionalità concreta da offrire al mercato del lavoro, queste persone non sono più rientrate in carcere”. A dimostrazione che una seconda change è sempre possibile.

Quanto al suo programma di formazione, Cisco sottolinea anche che la sua iniziativa lanciata a livello mondiale nel 1997 è attiva in Italia dal 1999 e attualmente sono 340 le Networking Academy che offrono percorsi formativi di base nel nostro Paese su tecnologie di diverso ordine e grado come IoT, la cybersecurity e le reti di percorsi “career ready” ce danno la possibilità di ottenere certificazioni subito spendibili nel mondo del lavoro.

Nel fornire un quadro delle frequenze, la società racconta che le Cisco Networking hanno finora interessato 340 mila studenti con 57.710 iscritti ai vari tipi di corso nell’ultimo anno con un incremento pari al 23% per i corsi di cybersecurity. E con un sempre maggiore impegno a promuovere la presenza femminile nel mondo dell’ICT: attualmente le donne sono il 23% del totale degli studenti, percentuale che sale al 29, invece, tra gli istruttori che seguono gli studenti.