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Elisa Di Eusanio e la sua “linea aperta sul personaggio”

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Occhi profondi e richiami di indubbia bellezza, la popolare attrice abruzzese si racconta, spiega il complesso rapporto con i personaggi interpretati nella sua carriera e anticipa programmi e progetti per il prossimo futuro, dopo la fortunata serie televisiva “DOC – Nelle tue mani” in cui ha recitato nel ruolo di Teresa, la caposala del reparto ospedaliero

di Claudia Lo Presti

Nata e cresciuta a Teramo, in Abruzzo, abita da molti anni a Roma. Ama tantissimo gli animali, si batte per essi mettendo faccia ed energie nelle battaglie contro abbandoni, maltrattamenti, leggi ingiuste, allevamenti intensivi. Figlia vivace e brillante di genitori eclettici, ambiente di crescita frizzante, denso di stimoli e ricerca del bello: scuola di Teatro, danza e musica, mamma coreografa andata via troppo presto e papà ortopedico, grande creativo. Elisa Di Eusanio cresce in una famiglia fantasiosa, aperta, “mamma ballava, ascoltava la musica”; per lei è stato naturale scegliere un campo che di arte parlasse. Da oltre dieci anni, lei ed il collega Andrea Lolli formano una delle più belle coppie del mondo dello spettacolo.

Nel 2007 è Sara, amica di Giada nel film “Come tu mi vuoi”: indimenticabili le sue codine bionde e la disinvoltura ad oltrepassare lo schermo; nel 2010 è la poliziotta Rita Troilo membro della squadra di Claudio Amendola in “Tutti per Bruno”, invaghita del suo capo, si innamora poi del collega Gianmaria interpretato da Carlo De Ruggeri. La sua interpretazione dà al personaggio sfaccettature di uno straordinario realismo. Nel 2011 è una delle sorellastre di “Cenerentola”, miniserie prodotta da Lux Vide e Rai fiction, perfetta in un look anni ’50! Ha poi continuato al Cinema e in Tv ancora, sino al 2020, quando appare in “Doc” nel ruolo di Teresa Maraldi, caposala del reparto di Medicina interna del Policlinico Ambrosiano di Milano. Questo è un personaggio che possiede un ruolo professionale di snodo e collegamento ma, grazie ancora una volta al lavoro che Elisa Di Eusanio riuscirà a fare per conferirgli nuove sfumature, anche umanamente rapirà gli spettatori di ogni puntata e serie. Perché il suo grande talento è principalmente quello di conoscere il personaggio, approcciarsi ad esso piano piano sino a dominarlo con le caratteristiche della donna che è, ed ecco che i suoi ruoli arrivano alla gente restando a lungo nei ricordi.

  • Inizi di carriera davvero promettenti…

“Ho avuto un inizio felice, lo riconosco ed ero davvero grata. Quando è arrivato il ruolo di Sara, co-protagonista in “Come tu mi vuoi” al cinema, malgrado il grande successo del personaggio, non si verificò il seguito che mi sarei augurata… In Italia purtroppo non è come all’estero dove la bravura viene coltivata ed assecondata. Ogni volta qui si deve ricominciare da capo perché si effettuano scelte che subiscono variabili che poco hanno a che fare con la legittimazione dello studio e del talento. Da parte mia, per carattere e per scelta, nel tempo libero non vado in giro per mettermi in mostra, ma piuttosto per coltivare le mie passioni”.

  • Lei ed Andrea Lolli: coppia ironica ed unita, un po’ alla “Raimondo Vianello e Sandra Mondaini”

Sorride:Andrea ed io ci siamo conosciuti oltre dieci anni fa ad Orvieto durante le prove di “Trappola per topi” al teatro Mancinelli, lavoro per il quale lui viene chiamato per una sostituzione; sebbene in quel periodo fosse impegnato in Rai come autore, decide di accettare il ruolo. Nasce fra noi una complicità che ci rende bambini e ci fa tornare come gli studenti che parlocchiano fra di loro in continuazione. Infatti, venivamo bonariamente ripresi. Da allora non ci siamo mai più lasciati: siamo due soggetti stravaganti, ci attiriamo come due calamite. La nostra relazione è nata come un’amicizia fatta di confidenze e vedute coincidenti: io sono un’entusiasta dotata di una triplice forza, lui è un riflessivo. Da entrambi verso l’esterno si manifesta ciò che sentiamo dentro e ci unisce una grande determinazione nell’essere quanto più possibile coerenti con i valori che perseguiamo”.

  • In Doc, il personaggio di Teresa la caposala è cresciuto ed ha conquistato ampi spazi di relazione…

“Teresa è un personaggio, diciamo, di servizio, che nella prima serie ricopre un ruolo con un proprio peso, ma diversamente connesso all’interno delle dinamiche del gruppo di lavoro. Alla fine della seconda serie, studiandone le proiezioni, le conferme empatiche, gli autori hanno cominciato a definirlo, arricchendolo di tutta una serie di espressioni in ragione delle quali Teresa, non solo rafforzerà i legami di amicizia con i colleghi, ma si avvicinerà a Doc/Andrea Fanti (Luca Argentero) custodendo con lui un segreto, e comincerà una storia importante con lo psichiatra Enrico Sandri (Giovanni Scifoni)”.

“Sono entrata come Teresa Maraldi in quella corsia nella seconda serie con una padronanza dei luoghi e dell’organizzazione del lavoro non più sussidiaria bensì come se la corsia mi appartenesse di più. Insomma una linea aperta sul personaggio, che viene fuori molto caratterizzata nel mio immaginario e che poi il pubblico ha dimostrato di accettare ed amare, con tutto il caleidoscopico mondo che ha dentro, con tutte le sue risolutezza e fragilità”.

  • Quello di Teresa è finalmente un personaggio vero, una donna autentica dentro la quale tutte ci possiamo ritrovare…

“Teresa va contro lo stereotipo: è adesso una protagonista, gli autori hanno compiuto un’azione importante. Ciò mi permette di spendere un pensiero contro le speculazioni ideologiche che costringono le donne in corpi che non hanno nulla di naturale e sano, che riducono anche il talento condizionato da Kg e cm e le possibilità che si guadagnano nella società e nella professione. Teresa è un esempio sano di un corpo sano che non si adatta agli abiti ma che li sa portare con classe ed eleganza, trasmettendo fascino e richiamando l’attenzione di pensieri fisici da parte di un uomo”.

Mentre parliamo, Andrea Lolli ricorda ad Elisa la serie “Il Metodo Kominsky” in cui una K. Turner in evidente sovrappeso, dopo pochi minuti attira con una forza magnetica, preponderante perché suscitata soltanto dalla sua personalità, e il suo fisico diverso dai tempi di “Indiana Jones” sparisce, si finisce per non notarlo più.

  • Progetti e programmi a media e lunga scadenza?

“Una mia partecipazione alla serie in sei episodi intitolata “Fedeltà”, su Netflix dal 14 febbraio, tratta dal romanzo di Marco Missiroli, racconta le relazioni fra alcuni personaggi legati da ambiguità e contraddizioni sentimentali ed emotive”

“Il progetto che mi sta, che ci sta, più a cuore, a me e ad Andrea è “Neve di Carta” di Letizia Russo tratto ed ispirato dal libro di Annacarla ValerianoAmmalò di testa, storie dal manicomio di Teramo’”.

Andrea Lolli ed Elisa Di Eusanio, sfigurati emotivamente da questi drammi, raccontano la storia d’amore fra Bernardino e Gemma, marito e moglie che la madre di lui convince ad allontanare per “alcuni rami secchi da tagliare”…

Siamo emozionatissimi per questo rientro in Teatro! Felici di narrare la storia di  due creature vissute in momento storico che le mette l’uno contro l’altra quasi senza colpa. Lo spettatore incontrerà gli occhi e gli sguardi di tutte le donne violate e rinchiuse nei manicomi a fronte di quel lunghissimo periodo di “pulizia sociale” dove qualsiasi inadeguatezza, vivacità o intemperanza, veniva messa a tacere e isolata. Si trattava di donne esuberanti, sessualmente attive, infedeli, sterili, poco inclini alla vita familiare, inutili alla famiglia e all’economia e potrei andare avanti per ore. Si costruiva su di esse un concetto di pazzia clinica che in realtà era inesistente. Verranno toccate con mano le loro cartelle cliniche e le lettere scritte alla famiglia ma mai spedite…che poi in fondo spesso erano proprio le stesse famiglie a non desiderare più le figlie e a prendere ingiuste decisioni”.

Annacarla Valeriano quelle lettere le ha lette e ha costruito attraverso di esse l’intensa opera che ci ha ispirati e proprio quelle lettere saranno l’anima di “Neve di Carta” perché anche la mia Gemma trascorrerà dieci anni in manicomio a scrivere al suo amato Bernardino che ‘un bel giorno, senza capire perché, l’ha lasciata di fronte a quel palazzo con la bocca spalancata e le finestre che sembravano occhi sbarrati’”.

 

“Neve di Carta” debutterà all’Altrove Teatro Studio (metro Cipro) di Roma il 10 Marzo e le repliche sono previste l’11, 12, 13 marzo e poi il 18, 19, 20 marzo.