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Ecco la serie Mate 40 di Huawei, l'ultima sfida al bando Usa

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È stato anticipato nelle indiscrezioni come l’ultimo smartphone Huawei con chipset proprietario Kirin, ma chi ha seguito il percorso fatto negli anni dal colosso cinese sa che per questa azienda vale più che per qualunque altra il motto “non è finita finché non è finita”.

E anche se sul fronte della tecnologia 5G affronta il numero sempre crescente di messe al bando in vari Paesi del mondo e su quello dei device la guerra commerciale prima sulle app di Google e poi sui componenti, si fa fatica a considerare questo Mate 40 presentato oggi come il canto del cigno di un’azienda che più di tante altre cinesi sul mercato ha saputo fare dell’innovazione e della qualità dei materiali la propria cifra stilistica.

“Per Huawei questi sono tempi molto difficili” dice Richard Yu, Executive Director e CEO di Huawei Consumer Business Group, a conclusione della presentazione della nuova serie Mate 40, “soffriamo sanzioni ingiuste che hanno reso questi tempi per noi i più difficili degli ultimi 30 anni. Anni in cui abbiamo investito ingenti risorse per innovare e migliorare la vita delle persone”.

Di fronte dei timori dei governi occidentali per la sicurezza dei dati che transitano sui device Huawei, Yu risponde che l’azienda cinese ga “ottimi risultati in termini di cyersecurity e protezione della privacy”.

“Negli ultimi 10 anni ci avete visto trasformarci da un brand sconosciuto a un marchio leader” conclude, “Non importa quanto duri siano i tempi: ci impegniamo a continuare a innovare”.

Per la nuova serie Mate 40 Huawei ha messo in campo il meglio della propria tecnologia, soprattutto sul fronte del comparto fotografico e della potenza di ricarica.

Sono dieci i dispositivi Mate presentati negli ultimi otto anni. Gli ultimi nati – Mate 40 Pro e 40 Pro+ – incorporano il primo e unico SoC 5G a 5 nanometri al mondo, il sistema Ultra Vision Cine Camera e il design Space Ring.

Ma segna anche un ulteriore passo verso la realizzazione di quell’ecosistema Huawei che punta a due obiettivi: fidelizzare il cliente e affrancarsi dalla spada di Damocle di servizi il cui utilizzo può essere inibito per decisioni di governi piuttosto che delle aziende.

La politica commerciale di Huawei si è fatta più aggressiva man mano che il confronto con i bandi Usa si faceva più duro. La spinta su device diversi dagli smartphone, ma complementari – computer portatili, auricolari e cuffie con cancellazione del rumore, tablet, smartwatch, sportwatch e smartband – si è fatta più forte allo scopo, come ha detto  Richard Yu, Executive Director e CEO di Huawei Consumer Business Group, di “portare ai consumatori una connettività senza soluzione di continuità del nostro ecosistema”.

La serie Mate 40 monta un display Horizon 88 gradi , è certificata IP68 per resistenza a polvere e acqua, e offrono la possibilità di scelta tra tasti fisici e virtuali, oltre ad avanzati algoritmi che prevengono gli errori di digitazione.

La fotocamera anteriore ha il 3D Face Unlock e una fotocamera selfie ultra grandangolare con sensore di movimento estremamente accurato. Sul retro lo Space Ring Design è l’evoluzione del design circolare che rende riconoscibile la serie Mate. All’interno il processore Kirin 9000 è predisposto per il 5G, è capace di gestire processi di calcolo intensi e operazioni multi tasking con una migliore gestione dell’energia rispetto ai predecessori. La GPU garantisce la performance per grafiche avanzate, l’esperienza audiovisiva e il gaming gameplay, anche sei il display è ancora da 90Hz laddove altri produttori hanno inserito il refresh a 120Hz nei propri modelli di punta: “la giusta via di mezzo tra qualità dell’immagine e risparmio energetico” ha detto Yu.

Per quanto riguarda autonomia indispensabile per stare al passo con le esigenze del 5G e di un device con queste prestazioni, la batteria da 4.400mAh supporta la ricarica a 66W con cavo e quella wireless da 50W.

Le fotocamere sono come sempre realizzate in partnership con Leica e presentano un ultra grandangolare, una principale ad alta definizione, un tele obbiettivo su cui lavorano i sistemi di Dual Cine Cameras e Dual Ultra Wide Cameras  attivi anche sulla camera frontale.

La serie Mate 40 offre nuove funzionalità come il controllo del dispositivo senza bisogno di utilizzare le dita. Basta semplicemente passare la mano sopra lo smartphone per attivarlo o navigare con tutti gli scorrimenti supportati verso sinistra, destra, in alto o in basso. È incluso un sistema per rispondere alle telefonate che funziona con il solo gesto della mano.

Il sistema Eyes on Display dinamico può essere attivato con un semplice sguardo, con display interattivi e personalizzabili che contengono tutte le informazioni di si ha bisogno sul telefono: il volume dello squillo delle chiamate indesiderate in arrivo, può essere abbassato semplicemente con uno sguardo verso il device, mentre la funzione di auto-sleep può essere disabilitata automaticamente non appena l’utente guarda il display.

Mancano, ovviamente, i Google Service e per rendere più semplice l’uso di Huawei Mobile Services  (HMS),  sono stati messi a punto Petal Search, il motore di ricerca che supporta l’utente in tutti i tipi di ricerche, Petal Maps, un’app di mappe che utilizza la feature di gesture control e HUAWEI Docs, una suite per la gestione dei documenti. Presentate anche le nuove cuffie FreeBuds Studio con cancellazione del rumore.

Il prezzo di vendita previsto per il Mate 40 Pro è di 1.249 euro.

Vedi: Ecco la serie Mate 40 di Huawei, l'ultima sfida al bando Usa
Fonte: innovazione agi


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