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Dalla Germania arriva il Vetroliquido anticovid per il confezionamento

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Di Daiana De Luca (Responsabile Comunicazione Confedercontribuenti)


Che il Covid-19 ci abbia imposto un nuovo modo di agire per trovare soluzioni sicure e lungimiranti, ormai è cosa nota. La Pandemia è, infatti, madre di tutta una serie di cambiamenti con cui abbiamo dovuto iniziare a convivere; il primato va all’esigenza, sorta proprio a seguito del repentino e globale aumento di contagi da Coronavirus, di creare “scudi protettivi” per le persone e per le cose, in grado di proteggerci da questo nuovo nemico da combattere.

A proposito di dispositivi di protezione e simili, dalla Germania arriva il “Vetroliquido” anti Covid. Nanopool, azienda tedesca recentemente nominata “Best Green Alternative Innovation Europe 2020” da Capital Finance International, ha sviluppato, pensate, una nuova tecnologia che consente di rivestire materiali biodegradabili tipicamente assorbenti, come carta e cartone, rendendoli, così, adatti a sostituire i vecchi imballaggi in plastica anche in ambito alimentare. L’azienda, sperimentando il rivestimento all’avanguardia con uno strato di biossido di silicio biocompatibile, ha creato una tecnologica che apporta ai materiali caratteristiche ulteriori di assoluta importanza, come l’inibizione alle muffe o agli odori poco desiderati e presto anche una protezione antivirale: l’efficacia del nuovo “vetroliquido” contro il coronavirus è stata già confermata dai ricercatori.

“Alcuni mesi fa, le principali sfide erano la protezione della carta e del cartone da umidità, grassi, odori e gas, ma oggi, dopo la pandemia, la protezione del virus è diventata un altro urgente problema”, fanno sapere dalla società tedesca che ha sviluppato le nuove formulazioni antivirali oggetto di test approfonditi già nei mesi scorsi. “Poiché l’efficacia della tecnologia Nanopool contro il virus SARS-Cov-2 è stata ora confermata dai ricercatori- concludono- in futuro il correlato agente protettivo potrà essere  incorporato nella matrice dei preparati NP( a protezione non solo di carta e cartone ma anche di tessuti, pellami, superfici ospedaliere ecc.)senza necessità di modificarne la formulazione e rendendo, così, i materiali permanentemente antivirali finchè lo strato sarà presente sulla superficie”. Fino ad oggi, gli imballaggi a base di carta e le loro prospettive di sviluppo, erano limitati dalle tipiche caratteristiche di queste superfici; la società tedesca, con la nuova tecnologia NP Vetroliquido, sarà in grado di garantire alla carta una protezione efficiente senza intaccare, però, la possibilità di riciclare l’imballaggio.

Non ci resta che attendere, dunque, la commercializzazione del nuovo “vetro liquido”e, perché no, sperare che da questa singolare ed utile innovazione possano nascere nuove intuizioni.


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