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NATALE AL MUSEO. “Madonna del cardellino” di Raffaello Sanzio (1506)

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di Gianni De Iuliis

MADONNA DEL CARDELLINO – RAFFAELLO SANZIO (1506)
Tecnica: olio su tela; Dimensioni: 107×77 cm; Luogo: Galleria degli Uffizi, Firenze

Giorgio Vasari, storico, pittore e architetto del Cinquecento, scrisse la prima opera organica di storia dell’arte, Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, nota anche come Le vite. L’opera è una fonte preziosa per conoscere gli artisti italiani del Medioevo e del Rinascimento. Nella terza parte de Le Vite egli indica Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello come gli artisti simbolo del Rinascimento italiano, che giunsero a una perfezione formale e a un ideale di bello che riuscirono a eguagliare i modelli classici. Vasari suggeriva quindi ai nuovi artisti d’ispirarsi a tali modelli per acquisire la «bella maniera».
Donde il termine Manierismo, che ha subito un’evoluzione anche semantica nel corso della storia. È una corrente artistica del XVI secolo. Il termine ebbe agli inizi un’accezione evidentemente positiva, come si evince dalla teorizzazione di Vasari. In seguito venne assumendo una connotazione negativa: il manierista è colui che s’isterilisce in una banale e acritica ripetizione dell’arte dei tre grandi maestri, rinnegando l’ideale rinascimentale e alterando il dato naturale. Nel primo Novecento il termine fu utilizzato per evidenziare uno stile anticlassico, ispiratore delle avanguardie del XX secolo. Oggi con Manierismo si fa riferimento all’arte del XVI secolo, che concretizza la crisi del Rinascimento.
L’influenza della pittura di Raffaello sulla storia dell’arte occidentale è profonda e assoluta, diventando il modello per tutte le accademie di belle arti. Addirittura il suo linguaggio ha influenzato l’arte contemporanea del XXI secolo, oltre che il cinema e il fumetto.

Nell’opera che proponiamo è ritratta in primo piano una composizione di forma piramidale, di chiara derivazione leonardesca, nella quale campeggia la Madonna che abbraccia due fanciulli, Gesù a destra che accarezza un cardellino tenuto in mano dal bambino di sinistra, san Giovanni. Sullo sfondo scorre un fiume che delicatamente concede un appena percettibile dinamismo a un paesaggio dolce e tranquillo. L’insieme infonde serenità e dolcezza, anche soprattutto per l’atmosfera di equilibrata familiarità che si respira guardando il quadro, accentuata dallo sguardo dolce e affettuoso della Madonna. Tale distensione rappresenta una novità rispetto alla tradizionale raffigurazione della Vergine Maria, spesso malinconica, se non proprio triste, persa dietro i pensieri del tragico destino del figlio.
Un quadro simbolo del totale autocompiacimento estetico rinascimentale.