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Mangano (Conferdercontribuenti): bene la rateizzazione delle bollette

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di Redazione

 Il Consiglio dei ministri del 10 novembre 2022, con un decreto-legge recante ulteriori misure urgenti in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti, ha previsto l’innalzamento del tetto del contante a 5.000 euro, la proroga superbonus condomini in misura del 90%, il rinnovo del contratto degli insegnanti.

In particolare:

  • un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, per il mese di dicembre 2022: con uno stanziamento di 3,4 miliardi di euro, si proroga fino al 31 dicembre 2022 il contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a favore delle imprese e delle attività quali bar, ristoranti ed esercizi commerciali per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale;
  • misure di sostegno per fronteggiare il caro bollette: per affrontare l’incremento dei costi dell’energia, le imprese potranno richiedere ai fornitori la rateizzazione, per un massimo di 36 rate mensili, degli importi dovuti relativi alla componente energetica di elettricità e gas naturale per i consumi effettuati dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023 e fatturati entro il 30 settembre 2023. Per assicurare la più ampia applicazione della misura, SACE S.p.a. viene autorizzata a concedere una garanzia pari al 90 per cento degli indennizzi generati dalle esposizioni relative ai crediti vantati dai fornitori di energia elettrica e gas naturale residenti in Italia. La garanzia viene rilasciata a condizione che l’impresa non abbia approvato la distribuzione di dividendi o il riacquisto di azioni negli anni per i quali si richiede la rateizzazione, sia per sé stessa che per quelle dello stesso gruppo.

 

Per tali provvedimenti, ha espresso soddisfazione Giovanni Mangano, coordinatore regionale Sicilia di Confedercontribuenti, che nei giorni scorsi aveva scritto una lettera aperta al nuovo presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Cara Presidente è chiaro che con la vittoria alle scorse elezioni, ha ereditato una situazione economico-politica molto complessa: si è guardato bene dall’essere al centro dell’attenzione l’ex premier Mario Draghi, un uomo buono per tutte le stagioni, talmente ambito da essere sempre in lizza per le posizioni più importanti: dalla presidenza della Repubblica alla nato, sarebbe stato un passaggio naturale la sua candidatura politica visti anche i sondaggi che in questo anno lo rendevano il presidente più amato, osannato come l’unico che poteva far uscire l’Italia da questo buio ormai così lungo da non ricordare l’inizio, strano vero ?
Ma proprio la sua grande intelligenza lo ha portato ha rifiutare questa elezione, non tanto la paura dei consensi visto che anche lei cara Meloni governa con meno voti dei suoi avversari politici, ma bensì quello che sta accadendo e che accadrà nei prossimi mesi, una guerra in Europa, la speculazione sul prezzo del gas e del petrolio; e l’Europa che ha deciso di ricominciare la politica del rientro dei debiti dei paesi membri, con Francoforte che non acquisterà più titoli italiani.
Lei, cara Meloni riconoscerà che le parole di Bersani sono verità assoluta “in questo paese chi non fa parte del giro non riesce a governare” e diciamo che l’Europa le ha dato il benvenuto, forse del giro lei non fa ancora parte, chissà ?
Di certo la sua lotta al reddito di cittadinanza le ha permesso di avere le simpatie di Confindustria e delle multinazionali, ma come insegna Andreotti la gratitudine e il sentimento del giorno prima.
Il mio appello è quello di dare molta attenzione alle piccole medie imprese, che sono davvero la grande risorsa di questo paese, le quali a breve avranno bollette carissime, tasse e debiti, da pagare mettendo a rischio seriamente la nostra economia.

Due consigli precisi precisi…

Mi sento di darle questi due consigli, sperando che li legga.
Il primo è che uno Stato che dice di essere letteralmente truffato da una speculazione deve bloccarla; se no sarebbe ridicolo affermarlo, calmierando il prezzo e permettendo alle società di continuare ad avere energia anche se non in regola coi pagamenti.
La seconda è quella di permettere di rientrare dai debiti nei confronti di Stato e banche, con una riduzione e un’unica rata che racchiude entrambe, così da avere un solo debito garantito da cassa depositi e prestiti.
Sia chiaro che non è un condono, ma una legge che già esiste che è quella sul sovraindebitamento, che in questo caso avrebbe come fine quello di chiudere il debito con il fisco e con le banche.
Perché in questo paese cara Presidente, tutti hanno un po’ sbagliato: la politica certamente non ha fatto molto negli ultimi trent’anni, le banche hanno fatto i propri interessi speculando nei mercati finanziari, abbandonando la sua funzione principale quella di erogare liquido per le attività di impresa, e i cittadini che hanno evaso.
Tutti hanno sbagliato, ma non possono pagare solo le PMI, perché ci sono migliaia di persone che fanno parte di questa categoria spesso abbandonata e colpita da politiche scellerate.
Sono due semplici proposte che possono davvero fermare il declino della nostra economia, non tagliare l’energia alle aziende, e difenderle dai debiti.
Con la speranza che abbia letto queste mie proposte che devono essere attuate nell’immediato per il bene del Paese, le auguro buon lavoro”
.

“Non sapremo mai, ha dichiarato Giovanni Mangano, se Giorgia Meloni abbiamo mai letto la mia lettera aperta, ma il provvedimento di rateizzare il pagamento delle bollette ci è sembrato un provvedimento di buon senso per fermare l’emorragia economica finanziaria che attanaglia nel PMI. La Confedercontribuenti esprime la propria soddisfazione!”