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Le chiese restano chiuse, ammessi solo i funerali. Ira dei vescovi

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“Nei prossimi giorni si studierà un protocollo che consenta quanto prima la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza”: lo fa sapere in una nota Palazzo Chigi che, ha precisato, ha “preso atto della comunicazione della Cei confermando quanto già anticipato in conferenza stampa dal presidente Conte”.

Secondo le ultime disposizioni contenute nel dpcm illustrato dal premier e firmato in tarda serata, ancora non saranno possibili le celebrazioni religiose ma ci sarà la possibilità di celebrare i funerali alla presenza al massimo di 15 persone. Il presidente del Consiglio  ha spiegato che “c’è stata una fitta interlocuzione con il comitato tecnico-scientifico, che non ha nascosto la propria rigidità”.

La decisione non è piaciuta alla Cei che ha commentato così: “Non possiamo accettare di vedere compromesso l’esercizio della libertà di culto, la fede deve potersi nutrire alla vita sacramentale”.

E spiega: “Dopo queste settimane di negoziato che hanno visto la Cei presentare orientamenti e protocolli con cui affrontare una fase transitoria nel pieno rispetto di tutte le norme sanitarie, il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri varato questa sera esclude arbitrariamente – si rileva – la possibilità di celebrare la Messa con il popolo”.

“Alla Presidenza del Consiglio e al Comitato tecnico-scientifico si richiama il dovere di distinguere tra la loro responsabilità, dare indicazioni precise di carattere sanitario, e quella della Chiesa, chiamata – ricorda la Cei – a organizzare la vita della comunità cristiana, nel rispetto delle misure disposte, ma nella pienezza della propria autonomia.

“I Vescovi italiani – si conclude – non possono accettare di vedere compromesso l’esercizio della liberta’ di culto. Dovrebbe essere chiaro a tutti che l’impegno al servizio verso i poveri, cosi’ significativo in questa emergenza, nasce da una fede che deve potersi nutrire alle sue sorgenti, in particolare la vita sacramentale”.

Intanto alla parte della Cei si è schierato il Pd con l presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci, prima e Graziano Delrio poi. “Credo che l’ammonimento dei Vescovi italiani sia corretto. Non poter individuare ipotesi che prevedano il distanziamento sociale ma permettano le funzioni religiose sembra incomprensibile. Spero che il governo ci metta più attenzione”, ha scritto Marcucci su Facebook.

Della stessa opinione è anche Delrio: “Credo sia giusto raccogliere la sollecitazione della Conferenza episcopale e rivedere il divieto per le funzioni religiose anche dopo il 4 maggio. Attraverso la collaborazione sarà sicuramente possibile consentire la partecipazione dei fedeli alle funzioni nel pieno rispetto del distanziamento e della cautela necessaria”.

 

Vedi: Le chiese restano chiuse, ammessi solo i funerali. Ira dei vescovi
Fonte: politica agi


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