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L'app che aiuta i genitori a raccontare le favole ai bambini sordi

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Può sembrare un paradosso: le app, da sempre accusate di isolarci rispetto a chi ci circonda, possono aiutare alcuni bambini a rompere l’isolamento cui li costringe un handicap come la sordità. Una di queste è StorySign, progettata da Huawei per tradurre un testo scritto nella lingua dei segni (Lis).

Nasce da un’esigenza reale e molto importante, qualcosa che va ben aldilà del semplice “servizio” per migliorare la vita di un utente qualsiasi, in questo caso un bambino non udente. StorySign rende possibile creare un’esperienza condivisa tra chi ha la sfortuna di dover convivere con un handicap così grave e alienante, e chi gli sta accanto. La formazione di un ricordo anche, come quelli vissuti da tutti i bambini: il momento della fiaba con i genitori prima di addormentarsi. Un piacere ora possibile grazie alla tecnologia, che se da un lato rendendoci tutti connessi tramite un apparecchio contribuisce a isolarci, dall’altro riesce ancora ad unirci.

“Crediamo fortemente nel potere dell’Intelligenza Artificiale e nella differenza che la tecnologia può fare nel mondo”, dice Andrew Garrihy, CMO Huawei Western Europe, ma l’azienda cinese non si è fermata alle parole ed è passata direttamente ai fatti con StorySign.

Quanti genitori parlano la lingua dei sordi?

Le ricerche svolte da Huawei hanno portato alla luce dati allarmanti per quanto riguarda il rapporto tra genitori e figli non udenti; pare che solo il 48% dei genitori abbiano imparato il linguaggio dei segni, troppo pochi per permettere ai bambini di vivere un momento di gioia ed intimità insieme ai loro familiari. StorySign, sviluppata in partnership con l’Unione Europea Sordi, è stata lanciata a dicembre e ha già avuto un grande successo, anche per questo Huawei ha deciso di investire altri 500 mila dollari per mettere a disposizione altri quattro libri che si aggiungeranno al già disponibile “Tre piccoli coniglietti” di Beatrix Potter. A narrarli sarà sempre Star l’avatar animato concepito dall’azienda.

Al momento del lancio ufficiale della campagna, Huawei ha invitato a donare attraverso un’area dedicata a StorySign sul sito, devolvendo la cifra raccolta a sostegno di progetti sulla sordità infantile in Europa.

Ora, l’obiettivo di Huawei è quello di spingersi oltre, rendendo StorySign un progetto a lungo termine, capace di crescere nel tempo e di continuare ad aiutare sensibilmente la comunità dei non udenti. “La partnership tra StorySign e l’Unione Europea dei Sordi e l’Associazione Nazionale Sordi ha avuto un impatto positivo importante sulle famiglie con bambini non udenti in tutta Europa. Per questo siamo felici di continuare a collaborare con Huawei per supportare i futuri sviluppi di StorySign” commenta Mark Wheatley, Executive Director Unione Europea Sordi.

“L’app rappresenta uno strumento educativo innovativo, che non solo aiuta i bambini sordi a imparare a leggere in maniera divertente, ma ha il potere di insegnare la lingua dei segni anche ai genitori. Il risultato è uno strumento in grado di incentivare l’insegnamento della lingua dei segni, con effetti positivi non solo sulle famiglie con bambini non udenti ma su tutti gli appartenenti alla comunità che, grazie a StorySign, potranno sviluppare una conoscenza di base di tale lingua”. StorySign è disponibile gratuitamente per tutti i dispositivi Android, dal Play Store di Google e dalla AppGallery di Huawei, in 10 Lingue dei Segni differenti.

Vedi: L'app che aiuta i genitori a raccontare le favole ai bambini sordi
Fonte: innovazione agi


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