Type to search

La strage di Bucha e la versione russa su quello che sarebbe realmente successo

Share

AGI – Quello che il governo di Kiev ha definito “massacro deliberato” di civili a Bucha e su cui l’Ue potrebbe decidere di far scattare un nuovo round di sanzioni contro Mosca, sui media russi che appoggiano il Cremlino è già presentato come una “fake news” costruita dall’Ucraina per avere più armi dall’Occidente.

“Tutte le fotografie e i materiali video pubblicati dal regime di Kiev, che mostrano una sorta di ‘crimini’ da parte del personale militare russo nella città di Bucha, nella regione di Kiev, sono un’altra provocazione”. Lo ha affermato il ministero della Difesa russo secondo quanto riporta Ria Novosti. “Durante il periodo in cui Bucha era sotto il controllo delle forze armate russe, nessun residente locale ha subito azioni violente”, ha affermato.

“Tutte le fotografie e i materiali video pubblicati dal regime di Kiev, che presumibilmente testimoniano una sorta di ‘crimini’ del personale militare russo sono un’altra provocazione“, ha osservato il dipartimento in una nota pubblicata da Ria Novosti in cui si sottolinea che i filmati di Bucha sono “una produzione di Kiev per i media occidentali”.

Il 24 febbraio – si legge sull’agenzia di stampa russa – ha lanciato un’operazione militare speciale per smilitarizzare e denazificare l’ Ucraina. Il presidente Vladimir Putin ha definito il suo obiettivo “la protezione delle persone che sono state oggetto di bullismo e genocidio dal regime di Kiev per otto anni”.

L’articolo precisa che “le Forze armate colpiscono solo le infrastrutture militari e le truppe ucraine. Entro il 25 marzo, hanno completato i compiti principali della prima fase: hanno ridotto significativamente il potenziale di combattimento dell’Ucraina. L’obiettivo principale del dipartimento militare russo era la liberazione del Donbass”.

Bucha è la seconda notizia nella sezione “news importanti” del sito di Tsargrad Tv, l’emittente dell’oligarca ortodosso Konstantin Malofeev, sanzionato da Usa e Ue nel 2014 per aver finanziato le milizie separatiste del Donbass; accuse che l’imprenditore ha sempre negato.

Tsargrad prova a smontare la “leggenda” sollevando quesiti e rimandando al mittente le denunce di crimini di guerra, senza però portare prove concrete: “La notizia è stata tenuta in serbo per quattro giorni, ci sono cadaveri che si muovono e vi è la mano delle Forze armate ucraine”, si legge nell’articolo.

“Ora che i nostri militari, insieme alle forze delle repubbliche di Donetsk e Lugansk, sono concentrati nella liberazione del Donbass”, prosegue, “l’esercito ucraino ha l’opportunità di creare un altro fake, come è stato col ‘bombardamento dell’ospedale pediatrico’ a Mariupol, già smascherato”.

Per Tsargrad, il sindaco locale Fedorouk – che ha denunciato la presenza di “fosse comuni” in città – “ha dimenticato di rivelare alcuni dettagli: per esempio, che in strane circostanze a Bucha era andata a fuoco un’intera colonna di blindati, insieme alle case nelle vicinanze e, inoltre, che ci sono tracce di attacchi con munizioni al fosforo, usate dalle Forze ucraine contro il nostro esercito”.

Tsargrad sostiene anche che in un video con i cadaveri abbandonati per strada “al 12esimo secondo uno dei corpi delle vittime muove la mano; al 30esimo secondo, nello specchietto retrovisore, si vede un cadavere che si siede; inoltre, i corpi nel video sembrano essere disposti deliberatamente per creare un’immagine più drammatica”.

“Il consigliere del presidente ucraino, Mikhail Podolyak, sta utilizzando una fake news per richiedere armi ai partner occidentali“, conclude Tsargrad Tv. Sul suo canale Telegram, anche il presentatore filo-Cremlino Vladimir Soloviev, a cui la Guardia di Finanza italiana ha di recente congelato due ville sul lago di Como, rilancia la tesi secondo cui la notizia di “una Srebrenica a Bucha è una bugia”, volta a fomentare l’ostilità della popolazione locale verso i russi. “Le truppe russe non hanno controllato completamente Bucha per un solo giorno durante questo mese e mezzo”, si legge nel post, “i nostri militari hanno lasciato la zona alcuni giorni prima che venissero scoperte le ‘vittime dell’occupazione’ e i cadaveri che si vedono, per le condizioni in cui versano, devono essere stati uccisi al più tardi ieri”.

Il post invita poi a “condurre un’indagine che indichi l’ora della morte degli sfortunati e a rivelare i dati in possesso della Nato sull’ora esatta del ritiro delle truppe russe. Questo solo in caso si volesse cercare la verità, ma in Occidente a chi serve la verità?”.

Source: agi


Tags:

You Might also Like