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La difesa di Solinas: "La Sardegna non è al centro della seconda ondata"

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(AGI) – Roma, 28 ago. – Sul Covid e il caso Sardegna per il governatore leghista Christian Solinas “c’è una strumentalizzazione fuori dal comune. È una montatura molto mediatica”. In un’intervista a Repubblica, Solinas afferma che “se si guardano i contagi, la Sardegna non è tra le più inguaiate” perché “abbiamo 558 attualmente positivi contro 2.555 del Lazio, 6.225 della Lombardia, 1.273 della Toscana”. Quindi, si chiede il governatore leghista, “in base a quali algoritmi saremmo il centro del virus? Il Covid si diffonde dove c’è più turismo, e se guardate i numeri e non le chiacchiere non siamo affatto al centro della seconda ondata”.

Il tema controlli

“Questo tentativo di dipingerci come il problema è solo strumentalizzazione mediatica”, ha insistito Solinas, “tra i sardi il virus non circola”. Anzi: “La Sardegna non aveva e non ha circolazione virale autoctona”. Il problema, semmai, è che “qualcuno è venuto in Sardegna da positivo, altri non hanno osservato le misure su assembramento e promiscuità vietati da tutte le ordinanze”. E se “ora tornano a casa, dopo averci portato il virus, il problema siamo noi?”, si chiede il governatore sardo che sui test afferma: “I controlli servono su tutto il territorio nazionale. Li proponi a chi scende dalla nave a Civitavecchia e non da altri porti e aeroporti? Da tutto il mondo possono arrivare senza controlli e mi dici li facciamo quando ripartono?”.

“Non è che Solinas non firma” accordi, “ho posto come essenziale che i controlli siano su tutti i porti e aeroporti”, ha sottolineato il governatore, dicendosi dispiaciuto di “non essere riuscito a convincere il governo che il certificato di negatività era l’unico strumento: è la tendenza mondiale, ma il governo ha preferito la riapertura senza controllo. E ora dà la colpa a noi”.

“Senza discoteche assembramenti in spiaggia”

Solinas difende anche l’ordinanza sulla riapertura delle discoteche firmata alla vigilia di Ferragosto. Un provvedimento adottato, peraltro, su richiesta del Consiglio regionale con una mozione bipartisan. “I giovani se non nelle discoteche all’aperto si sarebbero assembrati nelle spiagge, nelle piazze o nei lounge bar”, ha spiegato in una intervista al L’Unione Sarda per poi aggiungere: “Il problema era evitare la circolazione di soggetti positivi che potessero diffondere il contagio. Se poi vogliamo analizzare i numeri, anche in questo caso i presunti contagi in discoteca sono una minima parte rispetto al complesso dei positivi”. Secondo Solinas “la promiscuità alla base dei contagi in alcune zone ben determinate è dovuta ad altre pratiche e ad alcuni mondi che evidentemente hanno interpretato l’opulenza della vacanza come un esimente dalle normali precauzioni per il contenimento dei contagi”.

Vedi: La difesa di Solinas: "La Sardegna non è al centro della seconda ondata"
Fonte: cronaca agi


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