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La Commissione europea si riunisce in Ucraina 

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Di Alice Tidey  fonte@ euronews.com/

 

Ursula von der Leyen e diversi membri della Commissione europea si sono recati a Kiev, per incontrare il governo ucraino, discutere ulteriori modalità di sostegno al Paese colpito dalla guerra, e inviargli l’ennesimo segnale di sostegno.

Il viaggio nella capitale ucraina anticipa il vertice Ue-Ucraina di venerdì 3 febbraio, in cui il presidente del Consiglio europeo Charles Michel si unirà a von der Leyen per interloquire con Volodymyr Zelensky. Per la prima volta i vertici dell’Unione parteciperanno a un summit simile in una zona di guerra.

Aiuti e sanzioni

“Insieme ai nostri partner del G7, introdurremo un tetto al prezzo massimo aggiuntivo sui prodotti petroliferi russi. Ed entro il 24 febbraio, esattamente un anno dall’inizio dell’invasione, puntiamo a mettere in atto il decimo pacchetto di sanzioni”, ha detto Ursula von der Leyen, risponendo alla richiesta di Zelensky di aumentare la pressione sulla Russia.

Ma si è parlato anche di sostegno militare, con la promessa europea di raddoppiare il numero di soldati ucraini da addestrare e di finanziare una campagna di sminamento del territorio ucraino.

I commissari invece hanno svolto incontri bilaterali con i loro omologhi del governo di Kiev  sull’approfondimento della cooperazione nelle aree pertinenti, come spiega a Euronews un funzionario comunitario.

Adesione complicata

Ma è probabile che uno dei messaggi per l’Ucraina risulti amaro a Kiev: non ci sarà alcuna procedura accelerata per l’adesione all’Unione Europea.

Kiev ha dichiarato di recente che spera di diventare un membro a pieno titolo dell’Ue entro il 2026, nonostante i precedenti avvertimenti, in particolare del presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui il processo di adesione può richiedere “decenni”.

 

La Commissione europea sta attualmente lavorando a una valutazione tecnica della richiesta di Ucraina, Moldova e Georgia, che hanno presentato la loro domanda di adesione dopo l’invasione russa.

Un alto funzionario comunitario ha sottolineato come, per questo caso specifico, l’Unione non si discosterà dalla metodologia tradizionale di valutazione delle richieste.

“È necessario applicare una metodologia significativa per la valutazione dei progressi, verso quello