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Il rebus delle alleanze in Germania a poco più di 20 giorni dalle elezioni

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AGI – “Mi sono candidata per guidare il prossimo governo federale. E per quanto riguarda gli alleati, preferibilmente con la Spd”. E’ quel che ha detto Annalena Baerbock, candidata alla cancelleria dei Verdi, in un’intervista al Koelner Stadt Anzeiger.

In sostanza, a poco più di 20 giorni dall’apertura delle urne, si moltiplicano le speculazioni su come sarà composta la prossima maggioranza, la prima del dopo-Merkel: stando ai sondaggi, sono possibili numerose costellazioni, compresa un’alleanza formata da Spd, Linke e Verdi, la coalizione cosiddetta “rosso-rosso-verde”.  Ma è proprio su questa opzione che stanno arrivando le prime prese di distanza, sia da parte dei Verdi che dell’Spd.

Parlando con il quotidiano di Colonia, la leader del partito ambientalista ha fatto capire che un’alleanza con il partito della sinistra è praticamente esclusa: “Il prossimo governo deve finalmente portare avanti una politica estera attiva ed europeista”, ha spiegato Baerbock, e per questo è necessario che “in questa tutti i partiti che partecipano all’esecutivo sostengano pienamente le responsabilità europee”.

Nei giorni scorsi, la candidata dei Verdi aveva già attaccato duramente la Linke per l’astensione sulla missione per le evacuazioni da Kabul, ed è noto che la formazione della sinistra radicale è contraria alle missioni internazionali della Bundeswehr e che propone di uscire dalla Nato.
 Quella dei Verdi ad oggi non è una chiusura esplicita, ma poco ci manca.

La capogruppo al Bundestag, Katrin Goering-Eckardt, ha detto all’Handeslblatt che “non va bene una linea politica nella quale si dice che le imprese sono tutti cattive, come sento affermare in molti discorsi della Linke”. I

nsomma, aggiunge la capogruppo, il partito della sinistra “deve finalmente decidere se vuole essere considerata in grado di governare e quanto possa essere affidabile nella politica estera e nella politica della sicurezza. Mi aspettavo che i vertici della Linke si impegnassero in tal senso: finora questo non è accaduto”.

In termini non del tutto dissimili si è espresso durante un dibattito tv con gli altri sfidanti nella corsa a prendere il posto oggi occupato da Angela Merkel il candidato alla cancelleria dei socialdemocratici, Olaf Scholz, che ha chiesto alla Linke “un chiaro riconoscimento della Nato e dell’Ue”.

Stando agli attuali sondaggi, tra le maggioranze possibili dopo il voto del 26 settembre una delle più gettonate è la cosiddetta “coalizione semaforo” (dal coloro dei partiti che la comporrebbero), ossia formata da Spd, Verdi e liberali dell’Fpd, che evidentemente escluderebbe del tutto la Cdu/Csu di Armin Laschet, attualmente in caduta libera nei rilevamenti demoscopici.

Gli ultimi sondaggi

Non si ferma il boom dei socialdemocratici tedeschi e specularmente il crollo dell’unione conservatrice nei sondaggi in vista delle elezioni federali del 26 settembre. A quanto afferma un rilevamento dell’istituto Kantar realizzato per Focus, se oggi si votasse per il rinnovo del Bundestag la Spd di Olaf Scholz otterrebbe il 25% dei consensi, staccando di 4 punti la Cdu/Csu di Armin Laschet, in calo al 21%.

Per quanto riguarda gli altri partiti, crescono di un punto al 19% i Verdi della candidata cancelliera Annalena Baerbock. Fermi rispettivamente all’11% l’Afd, il partito dell’ultradestra, e al 7% la Linke, la formazione della sinistra radicale, mentre lasciano sul terreno un punto i liberali dell’Fdp.  

Un sondaggio dell’istituto Ipsos pubblicato ieri offre praticamente gli stessi risultati: Spd al 25%, Cdu/Csu al 21%, Verdi al 19%, Afd e Fdp all’11%, Linke al 7%.  Secondo questo scenario, troverebbero i numeri per governare una maggioranza formata da Spd, Verdi ed Fdp così come un’alleanza con Cdu/Csu, Verdi e Fpd, una coalizione composta da Cdu/Csu, Spd e liberali oppure l’opzione ‘rosso-rosso-verde’.

Source: agi


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