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Il Pride a Milano e Napoli, in piazza per i diritti di tutti

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Sono decine di migliaia le persone che sfidano il sole cocente del primo weekend di luglio per partecipare alla parata del Pride Milano, partita da Vittor Pisani in direzione Arco della Pace. In testa al coloratissimo corteo, tra carri di associazioni e brand, centri sociali e sindacati, le famiglie arcobaleno con i loro bambini. “Siamo qui per i diritti di tutti” dicono Barbara e Chiara, mamme di Leonardo, spiegando che “i diritti sono privilegi se valgono solo per pochi. Le famiglie arcobaleno hanno presentato una proposta di legge per il matrimonio egualitario, per essere riconosciute come famiglie a tutti gli effetti”. Eppure qualcosa si muove, se in testa al corteo ci sono anche i Giovani Cristiani Lgbt+: “Dio non ficca il naso tra le lenzuola – dice Paolo, teologo – la vita nella comunità è diversa da quanto si possa pensare, la Chiesa è accogliente nei nostri confronti, non c’è discriminazione nella quotidianità perché la Chiesa è come l’Arca di Noè: c’è posto per tutti”. E c’è posto per tutti anche al Pride, con giovani e non arrivati da tutta la Lombardia, con collanine e bandiere arcobaleno, outfit sfacciati, parrucche esagerate, tanta voglia di stare insieme e immaginare, per un giorno, che un altro mondo sia possibile.

Sala: ‘I figli di coppie omogenitoriali riavranno il riconoscimento’ – “Oggi voglio fare un piccolo annuncio. Abbiamo da ieri riattivato il riconoscimento dei figli nati in Italia da coppie omogenitoriali. È con grande gioia che ho firmato ieri il provvedimento personalmente nel mio ufficio”. Lo ha annunciato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dal palco del Pride. Il Comune aveva già iniziato a riconoscere i figli di queste coppie poi “avevamo avuto sentenze avverse e il Parlamento doveva legiferare, ho aspettato che lo facesse ma non si sono mossi e dovevo fare la mia parte”, ha spiegato.

‘Fontana ha sbagliato sul patrocinio’ – “Ha sbagliato la Regione” a non concedere il patrocinio al Pride di Milano, “non c’è ragione e vorrei dirlo al mio collega Fontana”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine del corteo del Pride che sta raggiungendo l’Arco della Pace, dove si concluderà e dove si terranno i discorsi istituzionali. “Da Fontana ci dividono tante cose, su altre troviamo la formula per lavorare insieme, ma non deve essere un modo di dire. Il sindaco è il sindaco di tutti e probabilmente anche il governatore deve esserlo di tutti”, ha aggiunto il primo cittadino.

Manfredi, società più avanti della politica – “La società civile, il Paese reale è pronto ed è più avanti della politica”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, da piazza Municipio dove è in corso il Napoli Pride. Manfredi ha affermato che “da un lato ci sono ancora forme di intolleranza che sono inaccettabili e dall’altro c’è una società molto più aperta soprattutto fra i giovani che sono più consapevoli rispetto al fatto che avere una società inclusiva rappresenta un valore per loro stessi e per gli altri. Penso – ha concluso – che su questi temi come sulla cittadinanza e sui diritti la società è molto più avanti dei politici che la rappresentano”.

Arcigay, retromarcia sui diritti qui non passerà – “Siamo nel pieno di una mobilitazione che interessa tutto il Paese e che è l’unico argine vero ai venti oscurantisti che ci giungono da Oltreoceano”. Così Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, parla dell’Onda pride, che attraversa sei città nel weekend: oggi Milano, Napoli, Bari, Catania e Sassari, domani Padova. “Ancora un fine settimana attraversato dalle rivendicazioni di diritti e uguaglianza” dichiara Piazzoni, spiegando che “se l’Italia non arretrerà in tema di diritti non è per le promesse di qualche politico, semmai perché le persone che abitano questo Paese non lo permetteranno. La nostra onda è stimolo, rivendicazione ma anche monito per la politica: la retromarcia sui diritti qui non passerà”.