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Il Pnrr e le difficoltà delle PMI

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C’è il rischio concreto che le risorse destinate al sostegno di investimenti nelle filiere produttive strategiche vengano fagocitate dai grandi gruppi industriali. I bandi sono strumenti privilegiati per consorzi e aggregazioni di imprese. I poli tecnologici hanno la priorità.  Le piccole e medie imprese, quanta capacità avranno di facilitare il passaggio da un modello produttivo basato sulla competitività di costo a uno basato sulla competitività tecnologica, che fa leva su investimenti continui in nuove tecnologie, attività di ricerca e innovazione? Il nodo scorsoio della burocrazia

di Ettore Minniti*Lunedì 11 aprile le imprese potranno presentare domanda di agevolazione per gli investimenti nelle filiere industriali strategiche e innovative, anche nei settori delle rinnovabili e delle batterie, attraverso lo strumento dei nuovi contratti di sviluppo che ha a disposizione risorse complessive pari a circa 3,1 miliardi di euro.

Al sostegno di investimenti nelle filiere produttive strategiche sono destinati 750 milioni di euro per favorire progetti legati alla digitalizzazione, all’innovazione e competitività del made in Italy nei settori: automotive, agroindustria, design, moda e arredo, microelettronica e semiconduttori, metallo ed elettromeccanica, chimica e farmaceutica. Di queste risorse almeno il 40% agevolerà progetti da realizzare nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Sorge spontanea la domanda se le PMI sono in grado di intercettare tali risorse e come si stanno preparando a tale importante appuntamento. La sgradevole sensazione, per non dire quasi certezza, è che tutto andrà a beneficio della grande industria. In tale ottica, come esempio, deve inquadrarsi il progetto Pnrr-Execution, individuato nelle sinergie del Centro Economia Digitale e la fattiva collaborazione con i suoi soci – Enel, Eni, I Capital, Leonardo, Open Fiber, Tim e Tinexta, con proposte di azioni specifiche e concrete da adottare per migliorare l’efficacia di attuazione del PNRR nell’ambito degli interventi previsti.

È chiaro che le risorse verranno fagocitate da queste grandi imprese, per capacità progettuale e risorse interne adeguate.

E le piccole e medie imprese, quanta capacità avranno di facilitare il passaggio da un modello produttivo basato sulla competitività di costo a uno basato sulla competitività tecnologica, che fa leva su investimenti continui in nuove tecnologie, attività di ricerca e innovazione?

A questa domanda risponde Antonella De Maria della Confedercontribuenti Lazio

Focus importantissimo. Sono impegnata dall’inizio dell’anno su questo argomento, seguendo l’attuazione del PNRR attraverso bandi per imprese e piccoli Comuni. Le pratiche sono complesse e da presentare in tempi brevi; c’è l’offerta di fondi, c’è la domanda da parte dei soggetti interessati; nel mezzo gli operatori a supporto, ostacolati da difficoltà burocratiche e inadeguati processi decisionali e di sviluppo”.

La Confederazione, nel frattempo, si è strutturata per implementare questo ambizioso progetto di sostegno alle PMI, ma non basta se non ci sarà un adeguato e organico intervento del Governo.

Flavio Castagno ribadisce la posizione di Confedercontribuenti Piemonte: “La risposta come sempre è una sola! I bandi sono strumenti privilegiati per consorzi e aggregazioni di imprese. I poli tecnologici hanno la priorità e quindi alle mini e microimprese non rimane nulla! L’Italia o riparte tutta insieme, nord e sud, grandi imprese e piccole e microimprese, o non riparte”.

Una situazione drammatica. Un apparato burocratico bizantino. In questo deprimente contesto tutto italiano, il richiamo ai bizantini è derivato da tutte quelle negatività da loro ereditate, come ad esempio il sistema delle corporazioni e non solo.

Per mettere in moto la ripresa economica, crisi Russia/Ucraina permettendo, occorre procedere all’abbattimento della burocrazia. Nelle attuali condizioni, essa è un ostacolo insormontabile allo sviluppo.

 

* Segretario nazionale di Confedercontribuenti