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Il coronavirus e la guerra del petrolio affondano le Borse. L'Europa brucia 611 miliardi

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Coronavirus e tonfo dei prezzi del petrolio gettano nel panico le Borse mondiali: tutti i listini dall’Asia, all’Europa fino all’Australia segnano pesanti perdite. Il vecchio continente brucia 611 miliardi di euro. Milano, che paga il dazio più pesante con un ribasso dell’11,17%, vede andare in fumo oltre 63 miliardi di capitalizzazione, portando a 180 miliardi il conto dall’inizio della crisi. Wall Street, dopo un crollo di oltre il 7% in apertura che ha fatto scattare i blocchi automatici da 15 minuti per la prima volta dal 2008, alla chiusura delle piazze europee segna un ribasso del 6,22%. Il greggio mette a segno il peggior risultato dalla guerra del Golfo del 1991 dopo il mancato accordo tra Opec e Russia per un nuovo taglio della produzione. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi chiude a 227 punti, ai massimi da agosto 2019. Balza al top dal 2012 anche il prezzo dell’oro, bene rifugio per eccellenza: il metallo prezioso vola oltre i 1.700 dollari. Cala invece il rendimento dei bund tedeschi, di 13 punti base, e quello dei Treasuries decennali statunitensi precipita sotto lo 0,6%. L’euro si spinge fino ai massimi da gennaio 2019 sfiorando quota 1,15 dollari prima di chiudere a circa 1,1450. Anche lo yen si rafforza toccando il top dal 2016.

– BORSE EUROPEE IN PROFONDO ROSSO
Seduta drammatica per le Borse europee, affondate dal coronavirus e dalla guerra del petrolio scoppiata tra Russia e Arabia Saudita. Milano, che paga anche il rialzo dello spread a 227 punti, indossa la maglia nera con un calo dell’11,17%, il peggiore dal giorno del voto britannico sulla  Brexit il 24 giugno 2018. Parigi contiene il ribasso all’8,39%, rosso più ampio dai tempi del crack di Lehman Brothers nel 2008. Francoforte cede il 7,94% e per trovare una calo maggiore bisogna risalire all’attentato contro le Torri gemelle a New York nel 2001. La migliore, per modo di dire, è Londra, che limita il crollo al 7,69%. Per lo Stoxx 600 il ribasso è del 7,43%. La Consob specifica in una nota che la borsa di Milano non è vittima di attacchi speculativi e la sospensione delle contrattazioni non è dunque auspicabile.

– TONFO WALL STREET E STOP CONTRATTAZIONI PER 15 MINUTI
La Borsa di New York affonda in apertura con perdite di oltre il 7%: ora il Dow Jones perde il 6,22%, il Nasdaq il 5,43% e lo S&P 500 il 6,24%. La perdita del 7% dell’S&P 500 ha automaticamente innescato un meccanismo di stop temporaneo del trading, raffreddando il crollo. Se l’indice scendesse del 13%, si verificherebbe un secondo arresto di un quarto d’ora. La sospensione delle contrattazioni a Wall Street non si vedeva dal dicembre del 2008. Anche il Vix, l’indice che misura la volatilità attesa sui mercati ed è soprannominato il “termometro della paura”, torna sui livelli del crack Lehman.

– FRANCIA RIVEDE STIME CRESCITA E GERMANIA CORRE AI RIPARI
La Banca centrale francese rivede al ribasso le previsioni di crescita del primo trimestre per l’economia del Paese allo 0,1%, in calo rispetto al precedente 0,3%, a causa dell’espansione del coronavirus nel paese. Secondo l’indagine mensile condotta dalla Banque de France tra i dirigenti aziendali, si prevede ora un calo di attività nel mese di marzo sia nell’industria che nei servizi. Il governo tedesco vara invece una serie di misure per alleviare gli effetti del coronavirus sulle imprese. La Grosse Koalition del cancelliere Angela Merkel, nel corso di una riunione andata avanti fino a tarda notte: l’ufficio Federale per l’impiego si assumerà il 60% della retribuzione netta che non percepiscono più i dipendenti delle aziende che devono ricorrere alla riduzione della giornata lavorativa. L’obiettivo è che non ci siano licenziamenti di massa o riduzioni degli organici.

– MISURE “VIGOROSE” IN ITALIA
Le misure economiche del Governo saranno “vigorose” ma comunque “limitate nel tempo”, specifica il Mef in una lunga nota in cui rileva che “le decisioni prese dal Governo negli ultimi giorni rientrano in una logica coerente, incentrata sul contenimento dell’epidemia Covid-19 e delle sue ricadute sulla salute degli italiani, sul sistema sanitario nazionale e sull’economia”. Nella nota, il Mef sottolinea che “il Governo è convinto che, con un’azione vigorosa e tempestiva di contenimento e prevenzione e aumentando la conoscenza del fenomeno da parte dei cittadini, sia possibile abbassare il numero di contagi e ridurre la durata della fase più acuta dell’epidemia” spiega aggiungendo che “ciò è fondamentale non solo da un punto di vista sanitario ma anche da un punto di vista economico”.

– FED POMPA IL MERCATO VALUTARIO
La Federal Reserve aumenterà gli importi che inietta quotidianamente nel mercato monetario ad almeno 150 miliardi di dollari al giorno. Finora la Fed ha fornito almeno 100 miliardi di dollari al giorno. L’aumento dell’importo portato sui mercati proseguirà fino al 12 marzo per i prestiti overnight (repo). 

– APPELLO FMI: AZIONI COORDINATE E FORTI
I governi devono fornire “una risposta internazionale coordinata” per mitigare l’impatto economico dell’epidemia di coronavirus, afferma il capo economista del Fmi Gita Gopinath, esortandoli ad adottare misure fiscali, monetarie e finanziarie “significative”. Per aiutare le famiglie e le imprese colpite, Gita Gopinath sostiene l’assistenza diretta alle imprese e alle famiglie, nonché le agevolazioni fiscali. In un post sul blog, sottolinea anche l’importanza di sostenere l’economia durante tutta l’epidemia per mantenere “intatta la rete di relazioni economiche e finanziarie tra lavoratori e imprese, prestatori e mutuatari, fornitori e utenti finali per consentire la ripresa quando l’epidemia si placa”. 

Vedi: Il coronavirus e la guerra del petrolio affondano le Borse. L'Europa brucia 611 miliardi
Fonte: economia agi


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