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Il collasso delle compagnie aeree

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Compagnie aeree sull’orlo del collasso, piegate dalla valanga di stop di voli in tutto il mondo, a causa del diffondersi del coronavirus che ormai è diventato una pandemia. La Iata stima perdite fino a 113 miliardi di dollari nel 2020: lo scenario più critico rappresenta un calo del 19% dei ricavi globali del trasporto aereo passeggeri.

Sulla scia del taglio delle tratte potrebbe essere fermato circa il 25% della flotta Airbus A380 mondiale. Per Aci Europe si tratta di uno “shock senza precedenti”, che colpisce soprattutto l’Italia, quasi del tutto isolata dall’Europa e dagli Usa.

Alitalia ha deciso di estendere l’applicazione della cigs che era in vigore fino al 23 marzo: la misura interessa 1.020 dipendenti a cui se ne aggiungono altri 400.

Oggi l’aviolinea britannica  British Airways ha annunciato che taglierà posti di lavoro. Il ceo, Alex Cruz, ha dichiarato di “non poter mantenere la forza lavoro al livello attuale, sospenderemo dei voli e lasceremo a terra gli aerei come mai ci è capitato in precedenza”.

Lufthansa ha ridotto gli orari dei voli delle sue compagnie aeree dal 29 marzo al 24 aprile: cancellati complessivamente 23.000 voli con un’operatività ridotta del 50% e propone congedi non retribuiti. La compagnia tedesca terrà una conference call la giovedì prossimo sui conti e nel frattempo punta ad ottenere aiuti di Stato, secondo quanto rivela Handelsblatt.

Ha chiuso intanto i battenti la compagnia aerea regionale britannica Flybe: i conti economici erano già disastrosi ma il colpo ‘mortale’ le è stato inferto dall’epidemia del virus. L’israeliana El Al sta preparando piani relativi al licenziamento di mille dei suoi 6.000 dipendenti. Altri dipendenti saranno costretti a prendere vacanze non retribuite.

La previsione della Iata 

L’impatto del coronavirus per le compagnie aree sarà di 113 miliardi di dollari di minori entrate nel 2020, stima l’Associazione internazionale delle linee di volo. ​”La svolta degli eventi a seguito di Covid-19 è quasi senza precedenti”, ha dichiarato Alexandre de Juniac, capo della Iata. “In poco più di due mesi, le prospettive del settore in gran parte del mondo hanno subito una svolta drammatica in peggio”.

La Iata prevede la perdita di ricavi tra i 63 miliardi di dollari – se la diffusione del virus è contenuta – e i 113 miliardi di dollari nello scenario peggiore. Questa stima non tiene conto delle perdite nel trasporto merci. Lo scenario più critico rappresenta un calo del 19% dei ricavi globali del trasporto aereo passeggeri.

“Shock senza precedenti, Italia in testa”  

Gli aeroporti europei stanno subendo uno “shock senza precedenti” con il calo del traffico legato alla diffusione di Covid-19. In totale hanno registrato un calo del traffico del 13,5% nel primo trimestre, ma sono gli scali italiani ad essere i più colpiti, spiega Aci Europe, che rappresenta 500 aeroporti in 46 paesi.

Già prima della decisione di lunedì di mettere l’intero Paese in isolamento, “gli aeroporti italiani stavano già affrontando un enorme calo del traffico passeggeri con un -60% nella maggior parte degli hub nel fine settimana”, ha osservato Olivier Jankovec, amministratore delegato di Aci Europe.

“Ora devono lottare contro il crollo totale della connettività aerea”, ha continuato. L’organizzazione prevede un calo del 7,5% del numero di passeggeri negli aeroporti europei entro il 2020, rispetto alla crescita del 2,3% prevista in precedenza. 

Vedi: Il collasso delle compagnie aeree
Fonte: economia agi


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