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I vantaggi del Superbonus sul sistema Italia

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Appena incassata la fiducia sul Decreto Aiuti, che prevede un allargamento delle cessioni dei crediti rimasti incagliati, il fronte si sposta ora sulla responsabilità del cessionario, ovvero di chi si vede ceduto il credito ed è oggi tenuto ad un attento controllo anti-truffe. Le Commissioni parlamentari sono al lavoro tra veti, emendamenti, contestazioni e fibrillazioni tra le forze politiche

di redazione

Un’analisi del Centro studi CNI (Consiglio nazionale degli Ingegneri), nell’ottobre del 2021, aveva stabilito che i numeri, sulla valenza delle agevolazioni per la ristrutturazione degli immobili, sono estremamente positivi.

Il 2021 si è chiuso con impegni di spesa per interventi per 9,3 miliardi di euro. Una cifra che comprende anche la spesa per ecobonus e per il sisma bonus.

Un impatto importante sul sistema economico del Paese. Pil, occupazione, benefici economici, un provvedimento che ha fatto ripartire tutta la filiera edilizia e da non sottovalutare i benefici a livello sociale. un virtuoso processo di rigenerazione del patrimonio edilizio senza precedenti.

Il Centro Studi, con la sua analisi, aveva fatto presente come una spesa così dettagliata fosse sostenibile nel medio-lungo periodo:

Riteniamo che la capacità dei Superbonus di generare valore e di avere affetti espansivi nel sistema economico nazionale siano particolarmente apprezzabili. Riteniamo, in particolare, che l’indebitamento netto, generato nei singoli anni dalle detrazioni concesse dallo Stato, possa essere compensato da tale effetto espansivo sul Pil oltre che sull’occupazione”. In particolare, gli effetti moltiplicativi ed espansivi del Superbonus 110% potrebbero ridefinire l’orientamento del Governo a dare una scadenza a breve delle varie agevolazioni”.

Per gli esperti del CNI “la scadenza del 2023 (verso la quale il Governo si sta orientando) potrebbe già oggi essere ‘portata più avanti’, stabilendo un termine al 2026 in concomitanza con il completamento degli interventi previsti nel PNRR”.

Anche per il 2022, le prospettive sono rosee perché non si ferma la corsa del Superbonus 110%. Secondo il Sole24ore a fine giugno il totale degli investimenti ammessi alla detrazione al 110% ammontava a 35,2 miliardi di euro (dai 30,6 miliardi di maggio; 4,6 miliardi in più), con detrazioni a carico dello Stato previste a fine lavori per 38,7 miliardi (con un aumento del 14,8% rispetto ai 33,7 miliardi del mese precedente). È quanto emerge dalle tabelle aggiornate dell’Enea confrontandole con quelle del mese precedente. Gli investimenti conclusi a 24,9. L’investimento medio per i condomini è di 572.396 euro. Per gli edifici unifamiliari si ferma a poco meno di 112mila euro.

Purtroppo, la questione Superbonus non è ancora chiusa. Ora, dopo lo stallo registrato in questi mesi, relativo alla questione della cessione del credito e alla ritrosia degli istituti di credito, la palla ritorna nelle mani del legislatore con il DL Fisco.

Appena incassata la fiducia sul Decreto Aiuti, che prevede un allargamento delle cessioni dei crediti rimasti incagliati, il fronte si sposta ora sulla responsabilità del cessionario, ovvero di chi si vede ceduto il credito ed è oggi tenuto ad un attento controllo anti-truffe.

Le Commissioni parlamentari sono al lavoro tra veti, emendamenti, contestazioni e fibrillazioni tra le forze politiche.

Intanto le aziende, sull’orlo del precipizio, a rischio fallimento, e con loro migliaia di lavoratori, rimangono alla finestra con trepidante attesa.