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Fmi: al via ricerca leadership, verso conferma Georgieva

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Il Fondo Monetario Internazionale ha ufficialmente avviato il processo di selezione per trovare il prossimo leader dell’organizzazione anche se appare ormai scontata la conferma dell’attuale direttore generale Kristalina Georgieva che dovrebbe essere rinominata per un secondo mandato di cinque anni.
Georgieva, economista bulgara, 70 anni, è alla guida del FMI dal 2019 e la scorsa settimana ha dichiarato che sarebbe “onorata” di guidare nuovamente l’organizzazione dopo la scadenza del suo attuale mandato, il 30 settembre, se sarà sostenuta dagli Stati membri. “Il Consiglio esecutivo ha adottato un processo aperto, basato sul merito e trasparente per la selezione del prossimo Direttore generale”, hanno dichiarato in un comunicato i coordinatori del Consiglio esecutivo del FMI Afonso Bevilaqua e Abdullah BinZarah. “Il Consiglio intende completare il processo entro la fine di aprile 2024”, hanno aggiunto. In base a un controverso accordo decennale tra Europa e Stati Uniti, il Fondo Monetario Internazionale è stato storicamente guidato da un europeo e la Banca Mondiale da un cittadino statunitense. Questo accordo non scritto è stato riaffermato l’anno scorso quando l’amministrazione Biden ha nominato Ajay Banga, un cittadino indiano naturalizzato statunitense, alla guida della Banca Mondiale. Prima che venisse ufficializzato da lei stessa, si rincorrevano le voci secondo cui la Georgieva volesse ricandidarsi. Nelle ultime settimane l’attuale dg ha ricevuto il sostegno di importanti alleati europei, tra cui il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire e Dimitar Radev, capo della banca centrale bulgara.
Di recente, l’Eurogruppo ha espresso parere favorevole per un secondo mandato. Secondo quanto dichiarato dal ministro delle Finanze belga Vincent Van Peteghem, “tutti gli Stati membri europei hanno effettivamente espresso il loro sostegno a Kristalina”, questo perché “ha dimostrato una forte leadership negli ultimi due anni, soprattutto durante una crisi senza precedenti, fornendo sostegno a tutti i Paesi membri”.
La decisione dell’UE riduce drasticamente le possibilità di successo di altri nomi che sembravano papabili, tra cui Paschal Donohoe, ministro irlandese della spesa pubblica. (AGI)

PIT