Type to search

Estate mitologica. SISIFO – II

Share

di Gianni De Iuliis

(Parte seconda)

La locuzione fatica di Sisifo indica un’impresa che richiede grande sforzo senza alcun risultato.

Il mito di Sisifo. Saggio sull’assurdo è un saggio pubblicato da Albert Camus nel 1942.

In questa opera Camus nega qualsivoglia valore a un significato trascendente alla vita e al mondo e riconosce come assurda l’esistenza. La sua soluzione è la sopportazione della propria presenza nel mondo. Proprio la sopportazione consente la libertà e la ribellione nei confronti dell’assurdità dell’esistenza consegna alla vita il suo valore effettivo.

Camus non cerca quindi più Dio o l’Assoluto. Il suo obiettivo diviene l’intensità della vita. Per Camus Sisifo è quindi felice perché nella sua condanna diviene consapevole dei propri limiti e quindi assume su di sé il proprio destino.

Leggiamo da Camus:

«Se vi è un destino personale, non esiste un fato superiore o, almeno, vi è soltanto uno, che l’uomo giudica fatale e disprezzabile. Per il resto, egli sa di essere il padrone dei propri giorni. In questo sottile momento, in cui l’uomo ritorna verso la propria vita, nuovo Sisifo che torna al suo macigno, nella graduale e lenta discesa, contempla la serie di azioni senza legame, che sono divenute il suo destino, da lui stesso creato, riunito sotto lo sguardo della memoria e presto suggellato dalla morte. Così, persuaso dell’origine esclusivamente umana di tutto ciò che è umano, cieco che desidera vedere e che sa che la notte non ha fine, egli è sempre in cammino. Il macigno rotola ancora. Lascio Sisifo ai piedi della montagna! Si ritrova sempre il proprio fardello. Ma Sisifo insegna la fedeltà superiore, che nega gli dèi e solleva i macigni. Anch’egli giudica che tutto sia bene. Questo universo, ormai senza padrone, non gli appare sterile né futile. Ogni granello di quella pietra, ogni bagliore minerale di quella montagna, ammantata di notte, formano, da soli, un mondo. Anche la lotta verso la cima basta a riempire il cuore di un uomo. Bisogna immaginare Sisifo felice».

 

(Nella foto: Persefone supervisiona Sisifo negli Inferi, anfora attica, circa 530 a. C., Monaco di Baviera, Staatliche Antikensammlungen)