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Emissioni CO2, mai così tante come nel 2023: crollano in Europa e Usa, ma crescono in Cina e India

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Il 2023 è stato un anno da record in almeno due sensi: ha registrato le temperature medie più alte mai rilevate sulla Terra; ed è coinciso con un nuovo picco nell’aumento di diossido di carbonio a effetto serra, destinate ad accelerare ancora il cambiamento climatico. Le emissioni totali hanno raggiunto il livello mai visto prima di 37,4 miliardi di tonnellate – secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) – con un aumento di 410 milioni di tonnellate.
Nuove tensioni
In teoria le emissioni dovrebbero calare del 45% entro il 2030, per limitare il riscaldamento climatico entro 1,5 gradi medi in più rispetto all’era pre-industriale. Nella pratica, invece, il 2023 ha visto emergere sempre nuove tensioni: la protesta degli agricoltori in molti Paesi ha ricordato come si stia sfrangiando in Europa il consenso nel continente sui sacrifici da affrontare per ridurre l’impiego di fonti fossili; a livello internazionale invece la rivalità tecnologica fra Stati Uniti e Cina diventa potenzialmente un nuovo ostacolo alla riduzione delle emissioni. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, come informa l’IEA nel suo rapporto di oggi: nel mondo aumenta la produzione di energia pulita da rinnovabili, Europa e Stati Uniti diminuiscono l’uso di fonti fossili (pur consumando sempre più energia), eppure le emissioni di CO2 continuano ad aumentare.
Le due potenze emergenti, Cina e India
La chiave di questo paradosso è nelle tendenze in atto in Cina ed in India. E la ragione che sta spingendo la Cina e l’India a emettere sempre più gas a effetto-serra, a sua volta è legata proprio al cambio climatico. Su entrambe le grandi economie emergenti dell’Asia, ma soprattutto sulla Cina, pesa un crollo della produzione di energia pulita da fonte idroelettrica, a causa di siccità indotte proprio dal cambiamento del clima. Cina e India hanno risposto al calo della portata dei loro grandi fiumi aumentando la produzione elettrica dalle centrali a carbone – la modalità più inquinante – con un doppio effetto negativo. Il primo è che così le due grandi potenze emergenti dell’Asia aggravano ulteriormente la crisi climatica, riducendo in prospettiva ancora di più la generazione elettrica da una fonte pulita come l’idroelettrico. Di certo – stima l’Agenzia internazionale dell’energia – l’effetto siccità ha portato ad un aumento di 170 tonnellate di diossido di carbonio, cioè il 40% del totale degli aumenti dell’anno scorso.
Il risvolto politico
Il secondo effetto negativo dell’aumento della produzione elettrica a carbone in Cina e in India ha anche dei risolti politici. In poche occasioni come nel 2023 è apparso chiaro infatti che i forti aumenti di emissioni in Asia stanno negando i sacrifici che si fanno in Europa da anni per contrastare il cambio climatico. Nell’Unione europea l’anno scorso le emissioni per la produzione di energia sono diminuite del 9%; la produzione di elettricità da carbone è crollata del 27%, quella da gas è scesa del 15%; è aumentata invece in Europa, come in tutto il mondo, la produzione da rinnovabili. In tutta Europa i costi della rincorsa a obiettivi climatici sempre più ambiziosi sta creando tensioni politiche, che si faranno sentire alle elezioni europee di giugno. Anche negli Stati Uniti le emissioni per la produzione di energia sono scese, del 4,1%, malgrado una crescita economica del 2,5%. Eppure l’effetto netto nel mondo è stato di un ulteriore aumento delle emissioni a effetto serra, in gran parte a causa delle centrali a carbone delle grandi economie emergenti.
Costi elevati
Questi squilibri rischiano di aumentare le resistenze nelle società europee a ulteriori sacrifici in nome della lotta al cambio climatico. Ma tornare indietro non farebbe che aggravare la crisi, con costi ancora più alti in futuro. Di certo Europa, Stati Uniti, Cina e India hanno davanti a sé anni di difficilissima diplomazia. Senza soluzioni a basso costo. E senza soluzioni che possano valere per un solo Paese.

Di Federico Fubini – fonte: https://www.corriere.it/economia/consumi/24_marzo_01/emissioni-co2-mai-cosi-tante-come-nel-2023-crollano-in-europa-e-usa-ma-crescono-in-cina-e-india-fa03fa0c-f89d-49d0-9e14-cc9c7ebb0xlk.shtml