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Conferenza Monaco: al via ‘Davos Difesa’, focus Gaza e Ucraina

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Roma, 16 feb.

Sara’ dominata dalla guerra a Gaza e dal conflitto in Ucraina la Conferenza sulla Sicurezza che inizia oggi e andra’ avanti fino a domenica a Monaco di Baviera. Russia e Ucraina non sono mai state tanto distanti, la comunita’ internazionale guarda atterrita a quanto sta accadendo a Gaza dove sono gia’ morte quasi 30 mila persone, senza contare i piu’ di 1200 israeliani trucidati il 7 ottobre.
Il premier dello Stato ebraico, Benjamin Netanyahu, appare intenzionato a mettere in atto l’operazione di terra a Rafah, dove si sono assiepati oltre 1,2 milioni di sfollati. Non solo. Alla Casa Bianca potrebbe tornare Donald Trump, che ha appena minacciato di non difendere, se sara’ rieletto, gli alleati della Nato che non siano in ordine con i pagamenti delle spese per la difesa, in caso di attacco russo.
In questo scenario, a Monaco si riunisce come ogni anno l’elite mondiale della difesa, ma anche politici di altissimo livello, attivisti di organizzazioni non governative. E’ la ‘Davos della Difesa’ dove l’Italia sara’ rappresentata dal vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. L’incontro sara’ un vero barometro di rapporti, tensioni e relazioni che si intrecciano nel mondo, anche se la Conferenza ha un carattere informale: non e’ un G7 o G20, quindi non si concl
(AGI) – Roma, 15 feb. – Non sara’ presente ovviamente la Russia, che non e’ invitata da due anni. Eppure proprio a Monaco nel 2007 Vladimir Putin fece capire che la Russia non era piu’ incamminata verso una lenta evoluzione per la democrazia. Esordi’ citando una frase di Franklin D. Roosevelt: “Quando la pace viene infranta in un luogo qualunque, la pace di tutti i Paesi e’ in pericolo ovunque”. Poi ando’ all’attacco, puntando l’indice contro il mondo unipolare: “Questo e’ un mondo con un unico padrone e un unico sovrano”. Contesto’ la corsa al riarmo: “Stiamo assistendo a un uso quasi illimitato di mezzi militari”, un uso della forza “che sta trascinando il mondo nelle profondita’ del conflitto militare”. Denuncio’ l’allargamento della Nato verso Est: “Abbiamo il legittimo diritto di chiedere conto da chi sia operato questo allargamento”.
Da due anni, dopo che le truppe di Mosca hanno invaso l’Ucraina, la Russia non e’ piu’ invitata. Putin non ci sara’, ma sara’ presente Volodymyr Zelensky, che poche ore prima sara’ andato a Parigi per firmare un accordo di sicurezza con Emmanuel Macron (sulla scorta di quelli gia’ siglati con gli altri Paesi della Nato). Per poi passare per Berlino dove firmerà un’analoga in tesa con il cancelliere Olaf Scholz. Zelensky parlera’ della situazione al fronte, delle esigenze dell’Ucraina a livello militare, umanitario ed economico, ma anche dei negoziati di adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Ci sara’ poi il presidente israeliano, Isaac Herzog, accompagnato da alcuni degli ostaggi liberati (Raz Ben Ami, Adi Shoham e Aviva Siegel) e dai familiari di alcuni di quelli ancora intrappolati a Gaza. Presenti anche il capo della diplomazia cinese, Wang Yi, e il segretario di Stato americano Antony Blinken, che fa parte della delegazione statunitense guidata dalla vicepresidente Kamala Harris. Secondo l’agenda del Dipartimento di Stato americano, i due si incontreranno alle 15:30 nella città tedesca. Un meeting non confermato da Pechino ma che sicuramente verterà sulel tensioni commerciali tra i due Paesi ma anche e soprattutto sulla guerra in Medio Oriente, in particolare sulla situazione nel Mar Rosso, con Washington che farà pressioni su Pechino affinché usi la sua influenza in Iran per convincere gli Houthi, considerati nella sua orbita, a fermare i loro attacchi alle imbarcazioni.