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Confedercontribuenti: già sparite le tredicesime

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di redazione

Una media di 1.532 euro per famiglia in termini di potenziali consumi derivanti solo dalla tredicesima. Morale della favola: conti correnti in rosso e finanziarie che si ingrassano.

In arrivo 46,9 miliardi di euro in tredicesime, di cui 11,4 verranno ‘assorbiti’ dal fisco.

33,9 milioni, di cui 17,8 milioni di lavoratori dipendenti e 16,1 milioni di pensionati. Gli importi delle tredicesime saranno più alti del 2021 per lo sgravio contributivo del 2%, previsto dal decreto Aiuti Bis, che interessa tredicesime e stipendi fino a 2.692 euro lordi per il periodo luglio-dicembre 2022, e l’anticipo della rivalutazione degli assegni pensionistici fino a 35mila euro per il trimestre ottobre-dicembre (e tredicesima). Ma l’inflazione corre, le spese per famiglie e pensionati sono aumentate quest’anno e dunque gli effetti degli aumenti, di fatto, si annulleranno. Nell’arco del 2022 le famiglie pagheranno 3.600 euro in più rispetto al 2021.

Tutto, purtroppo, sarà vanificato dal caro bollette e dal caro carburanti. Ad esempio, se oggi per l’auto si può beneficia di uno sconto di 30,5 centesimi al distributore – grazie al taglio di 25 centesimi sul prezzo – a partire dal primo dicembre invece lo sconto sarà quasi della metà, di soli 18,3 centesimi.

Alla notizia insorgono le associazioni dei consumatori. Una scelta scellerata. Da Confedercontribuenti sostengono che: “Da una parte una boccata di ossigeno con il decreto Draghi con lo sconto di 30.5 cent. Con la riduzione del taglio da 30,5 a 18,3 cent, 15 cent di accise e 3,3 cent di Iva, il prezzo della benzina in modalità self-service supererebbe quota 1,8 euro, arrivando vicino a 1,9 euro al litro, esattamente a 1,893 euro al litro, mentre il gasolio sfonderebbe addirittura la soglia dei 2 euro, raggiungendo i 2,035 euro al litro. Inaccettabile e insostenibile per i bilanci di famiglie e contribuenti. Sarà un’induzione al suicidio”.

Questi al Governo, si sono scollegati dalla realtà, stanno alimentato le tensioni sociali – continuano i vertici della Confederazione – l’abbassamento del taglio dell’accisa produrrà pesanti effetti indiretti, con un aumento dei prezzi al dettaglio, tenuto conto che l’85% della merce in Italia viaggia sui camion e tir. E non finità perché si innescano effetti a domino.