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Come funzionano i trattati per ridurre le armi nucleari

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Putin ha annunciato il ritiro della Russia dal New Start, l’accordo bilaterale con gli Stati Uniti per ridurre gli ordigni atomici. L’accordo è solo uno tra quelli che regolano l’utilizzo di armi nucleari nel mondo

un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di fare marcia indietro sul trattato New Start per la riduzione delle armi nucleari strategiche. L’annuncio è arrivato durante il suo discorso annuale alle camere unite all’Assemblea federale. L’accordo bilaterale, siglato a Praga nel 2010 tra Russia e Stati Uniti, è solo l’ultima rielaborazione degli altri trattati Start che, a partire dal 1991, sono stati introdotti per contenere e per regolare la diffusione delle armi nucleari. Vediamo quali sono i trattati principali che regolano le testate nucleari nel mondo.

Il presidente russo ha tenuto un discorso in occasione dell’anniversario dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina, nel quale ha ribadito le solite tesi per attaccare Kyiv. Sospesa l’adesione al trattato di non proliferazione delle armi nucleari

I trattati Start

Il New Start, acronimo di Strategic Arms Reduction Treaty, è in vigore dal 2011, dopo che l’8 aprile 2010 l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il leader russo Dmitry Medvedev si erano impegnati in un abbassamento del numero delle testate nucleari strategiche di un ulteriore 30% rispetto al Trattato di Mosca. Non solo, il trattato prevede anche una serie di ispezioni da parte di entrambi gli stati, sospese nel marzo 2020 a causa della pandemia e nel 2022 a causa dello scoppio del conflitto in Ucraina. Dopo la scadenza nel 2021, il New Start è stato rinnovato fino al 2026, prima dell’annuncio di Putin durante il discorso all’Assemblea federale. Il New Start prevedeva la riduzione delle testate nucleari a 1.550 e dei vettori a 800 entro 7 anni.

Il primo accordo Start risale al 1991 e obbligava alla riduzione delle testate nucleari fino a un limite di 6.000 testate nucleari e 1.600 vettori sia la Russia sia gli Stati Uniti. L’anno successivo, con la firma del Protocollo di Lisbona da parte di Ucraina, Kazakhstan e Bielorussia, gli stati si sono impegnati nel trasferimento delle testate nucleari e dei vettori sul territorio russo per la distruzione. Dopo lo scioglimento dell’Unione sovietica, infatti, molte delle testate erano state abbandonate sul territorio dei tre stati. Entrambi gli accordi sono entrati in vigore nel 1994. Nel 1993, il trattato Start II, adottato dagli Stati Uniti nel 1996 e ratificato dalla Russia nel 2000, ha invece decretato un ulteriore abbassamento a circa 3.000 testate entro 10 anni. Successivamente, nel maggio 2002, il Sort, ovvero Treaty on Strategic Offensive Reductions, prevedeva l’abbassamento del numero delle testate nucleari tra il 1.700 e 2.000 e vietava l’impiego di testate multiple.

Il Trattato di non proliferazione nucleare

Il Trattato di non proliferazione nucleare (Tpn), siglato nel 1968 da Stati Uniti, Unione sovietica e Gran Bretagna e da altri 40 paesi che non dispongono di armi nucleari, vieta la cessione del materiale fissile e della tecnologia nucleare a terzi da parte degli stati nucleari. L’accordo, a cui oggi hanno aderito in tutto 191 paesi, tra cui l’Italia nel 1975, è stato introdotto con l’approvazione dell’Assemblea delle Nazioni Unite ma è entrato in vigore due anni più tardi, nel 1970. Con la caduta dell’Unione sovietica, hanno aderito Ucraina, Bielorussia, Russia e Kazakistan. Negli anni si sono aggiunti anche Francia, Cina, Cuba. Tra gli stati nucleari che non hanno ancora preso parte al trattato ci sono l’India, il Pakistan, Israele e la Corea del Nord.

Il Partial Test Ban Treaty

Il Partial Test Ban Treaty (Ptbt), anche chiamato Limited Test Ban Treaty (Ltbt), prevede la messa al bando dei test nucleari nell’atmosfera, sott’acqua e nello spazio extra-atmosferico. Il trattato è stato firmato a Mosca nel 1963 da Regno Unito, Stati Uniti e Unione sovietica. A questo accordo ne è seguito uno sulla Soglia di potenza massima dei test nucleari, che ha fissato il limite di 150 kilotoni per la potenza degli esperimenti nucleari. Il Coprehensive Nuclear Test Ban Treaty (Ctbt), sulla messa al bando totale degli esperimenti, invece, è stato introdotto dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1996, con l’approvazione del testo definitivo. Il trattato, firmato inizialmente da 71 stati, di cui 5 con armi nucleari, non è ancora entrato in vigore: sarà infatti valido al 180esimo giorno dal deposito degli strumenti di ratifica dei 44 stati con capacità nucleari avanzate. Per la firma mancano ancora Pakistan, India e Corea del Nord.

Le zone denuclearizzate

Gli accordi che determinano le zone denuclearizzate sono il Trattato di Tlatelolco, istituito nel 1967, che vieta le armi nucleari in America Latina, il Trattato di Rarotonga, dal nome di un atollo delle Isole Cook, del 1985, che riguarda l’area del Pacifico meridionale, il Trattato di Bangkok per la zona sud-orientale dell’Asia e il Trattato di Pelindaba del 1996, in vigore dal 2009, per l’istituzione delle zona africana senza armi nucleari.

 

Fonte: wired.it


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