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Clima: caldo record ed eventi estremi, Ue si prepara a rischi

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In Europa, gli eventi meteorologici estremi sono aumentati negli ultimi anni con le temperature hanno continuato a salire. Il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato e grandi tempeste, inondazioni, siccità e incendi boschivi hanno colpito diverse parti d’Europa. Nel 2022, tra 60 e 70 mila morti premature in Europa sono state attribuite a ondate di caldo estivo da record. L’Europa dovrà affrontare temperature complessive più elevate, il rischio di ondate di caldo più intense e frequenti, siccità prolungate, precipitazioni più intense, velocità media del vento più basse e meno neve. E’ il quadro tracciato dall’Agenzia europea per l’ambiente (Aea) su cui si basa la Comunicazione presentata oggi dalla Commissione europea sulla gestione dei rischi climatici in Europa che definisce quattro linee d’azione: una migliore governance nella risposta ai rischi climatici; la responsabilizzazione dei titolari dei rischi; le politiche strutturali e il capitolo del finanziamento.
Il testo presentato dall’esecutivo comunitario illustra come l’Unione e i suoi Stati membri possono meglio anticipare, comprendere e affrontare i crescenti rischi climatici, nonché preparare e attuare politiche che salvano vite umane e riducono i costi. La comunicazione individua quattro principali categorie di azioni. La prima riguarda il miglioramento della governance. Qui la Commissione ritiene che sia essenziale individuare i titolari dei rischi tra i livelli Ue, nazionale, regionale e locale. La Commissione farà in modo che i processi a livello europeo incorporino i rischi climatici senza duplicare gli sforzi e invita gli Stati membri a verificare che abbiano capacità adeguate per affrontare i rischi. La Commissione valuterà inoltre come facilitare e snellire l’attuazione dei requisiti a livello Ue relativi ai rischi climatici. La seconda categoria di azione prevede strumenti migliori per responsabilizzare i titolari del rischio. In questo contesto, la Commissione migliorerà l’accesso ai dati, ai modelli e agli scenari necessari per prendere decisioni informate, dai sistemi di allarme rapido alla pianificazione a lungo termine. Inoltre, continuerà a fornire linee guida e a sfruttare l’uso degli strumenti esistenti, come il servizio Copernicus sui cambiamenti climatici o il servizio satellitare di allarme di emergenza Galileo.
Il terzo campo d’azione prevede lo sfruttamento di politiche strutturali negli Stati membri. Qui la Commissione invita gli Stati membri a garantire che la pianificazione territoriale e le misure di protezione delle infrastrutture critiche riflettano i rischi climatici. Da parte sua, l’esecutivo Ue cercherà di rafforzare i meccanismi di solidarietà dell’Ue, in modo da incentivare l’anticipazione dei rischi.
Tre aree di politica strutturale sono segnalate come promettenti dalla Commissione europea per la gestione dei rischi climatici in tutti i settori: una migliore pianificazione territoriale negli Stati membri; incorporare i rischi climatici nella pianificazione e nel mantenimento delle infrastrutture critiche; collegare i meccanismi di solidarietà a livello dell’Ue.
Infine, la quarta azione riguarda il finanziamento della resilienza climatica. La Commissione farà in modo che la resilienza climatica sia parte integrante di tutte le spese pertinenti dell’Ue e collaborerà con il settore finanziario per mobilitare meglio gli investimenti pubblici e privati. La Commissione invita gli Stati membri a prendere in considerazione la resilienza climatica quando includono la sostenibilità ambientale come criterio negli appalti pubblici, ad esempio accelerando l’attuazione delle disposizioni pertinenti della legge sull’industria a zero emissioni. (AGI)
BXT/BRA