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CHE COSA E’ L’UNICEF ?

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L’UNICEF è stato creato per aiutare, cooperando con altri, a superare gli ostacoli che povertà, violenza, malattie e discriminazioni impongono alla vita di un bambino.

 

La mission dell’Unicef

L’UNICEF Italia

Il Comitato Italiano per l’UNICEF – Fondazione Onlus, spesso abbreviato come UNICEF Italia, è nato nel giugno 1974 ed è uno dei 33 Comitati Nazionali presenti nei Paesi donatori, che operano sulla base di un Accordo di Cooperazione con l’UNICEF Internazionale e secondo una pianificazione congiunta e continuativa delle proprie attività.
Come ogni Comitato Nazionale, il nostro duplice compito consiste nel raccogliere fondi per sostenere i programmi che l’UNICEF realizza nei Paesi in via di sviluppo e nell’informare e sensibilizzare l’opinione pubblica del nostro paese sui diritti e sui bisogni dell’infanzia e dell’adolescenza a livello globale.
Per perseguire questi obiettivi operiamo attraverso una struttura professionale e una rete composta da migliaia di volontari su tutto il territorio nazionale.

L’UNICEF Italia è una Fondazione costituita secondo la normativa del Terzo Settore a seguito della trasformazione (aprile 2020) da Associazione in Fondazione, con la denominazione Comitato Italiano per l’UNICEF – Fondazione Onlus.  È iscritta al Registro delle Persone Giuridiche presso la Prefettura di Roma al n. 1400/2020.

L’UNICEF Internazionale

La struttura internazionale dell’UNICEF si articola in 7 Uffici regionali (Regional Offices), 150 Uffici sul campo (Country Offices) e 8 Sedi internazionali (Headquarters) tra le quali la sede globale di New York, quella per l’Europa a Ginevra, la Supply Division (il centro logistico globale dell’organizzazione) a Copenaghen e l’Innocenti Research Center (IRC), cuore degli studi e delle ricerche internazionali sull’infanzia, sito a Firenze.

L’UNICEF è governato da un Consiglio di Amministrazione composto da 36 Stati membri, per 2/3 rappresentanti di paesi beneficiari dei programmi per l’infanzia, e da un Direttore esecutivo: dal 1 febbraio 2022 è Catherine Russell.

Il Consiglio di Amministrazione indica le linee strategiche dell’organizzazione, ne verifica i programmi e ne approva i bilanci. Il Direttore esecutivo, nominato dal Segretario Generale dell’ONU d’intesa con il Consiglio, gestisce l’amministrazione e il personale e rappresenta l’organizzazione all’esterno.

Nel 1965 l’UNICEF è stato insignito del Premio Nobel per la Pace quale riconoscimento per la sua incessante attività in difesa dei diritti umani nei conflitti armati.

Il riferimento costante dell’UNICEF per orientare la propria azione è la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rights of the Child – CRC), approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la Legge n. 176. Dal 1989, la Convenzione è divenuta il trattato in materia di diritti umani con il più alto numero di ratifiche: oggi sono 196 gli Stati che si sono vincolati giuridicamente al rispetto dei diritti in essa riconosciuti. Il documento è stato elaborato armonizzando differenti esperienze culturali e giuridiche, dopo quasi un decennio di lavori preparatori.

I quattro principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza:

  1. Non discriminazione (art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minorenni, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.
  2. Superiore interesse (art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.
  3. Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo del bambino e dell’adolescente (art. 4): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione internazionale.
  4. Ascolto delle opinioni del minore (art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.

Spetta alla nostra generazione chiedere ai leader del mondo di adempiere alle loro promesse per fare sì che tutti i bambini abbiano in pienezza tutti i propri diritti.

Henrietta Fore, Direttore esecutivo dell’UNICEF

La Convenzione è composta di 54 articoli e il testo è ripartito in tre parti: la prima contiene l’enunciazione dei diritti (artt. 1-41), la seconda individua gli organismi preposti e le modalità per il miglioramento e il monitoraggio della Convenzione (artt. 42-45), mentre la terza descrive la procedura di ratifica (artt. 46-54).

Alla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolecenza si affiancano tre Protocolli facoltativi approvati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite rispettivamente nel 2000 (i primi due) e nel 2011. Questi documenti sono redatti con l’obiettivo di approfondire le tematiche dei bambini in guerra, lo sfruttamento sessuale e la procedura di reclamo (che consente anche ai minorenni – individualmente o in gruppo – di sollevare reclami relativi a specifiche violazioni dei propri diritti).