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Centrodestra sul piede di guerra contro il governo

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Opposizione sulle barricate dopo che è saltata la collaborazione con il governo sul ‘Cura Italia’. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia assicurano che non faranno ostruzionismo al decreto del quale il Senato ha iniziato l’esame stamane e su cui il governo ha già annunciato l’intenzione di porre la questione di fiducia. Ma tutti e tre i partiti del centrodestra sono sul piede di guerra, dopo che, per la mancata intesa, solo un paio delle loro proposte sono state accolte dalla maggioranza. E in ogni modo hanno annunciato che voteranno compatti ‘no‘, giovedì, alla fiducia, accusando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte di aver mostrato “autoreferenzialità, superbia politica”, addirittura uso dei “pieni poteri”.

Altro tema di scontro nel dibattito tra maggioranza e opposizione è la difficoltosa trattativa che il governo sta portando avanti con gli altri Paesi europei sugli aiuti e le misure che l’Ue potrebbe fornire in sostegno all’economia dei Ventisette colpita dall’emergenza coronavirus.

Salvini e Meloni ribadiscono il no al Mes

Dopo la fumata nera all’Eurogruppo, Matteo Salvini è tornato a ribadire il ‘no’ della Lega all’uso del fondo salva Stati (Mes) e a riproporre l’emissione di titoli di Stato – di ‘Orgoglio italiano’, li ha definiti – destinati ai cittadini italiani. Il segretario leghista ha detto di sentirsi vicino a quei sindaci che “alzano la bandiera del Comune o il Tricolore e ammainano quella Ue”. E ha sostenuto che l’Europa politica è un continente in cui i morti sembrano contare meno dell’interesse economico e delle decisioni che vengono prese tra Berlino, Parigi e Bruxelles.

“Stallo nell’Eurogruppo, bloccato dall’egoismo di Germania e Olanda”, ha commentato la presidente di FdI, Giorgia Meloni. “La posizione di Fratelli d’Italia è chiarissima: il governo Conte non accetti in nessun modo il Mes. Firmare il fondo ammazza Stati significherebbe tradire il popolo italiano e ipotecare il nostro futuro”.

Mentre da Forza Italia, favorevole al Mes senza condizionalità, il deputato Sestino Giacomoni, membro del coordinamento di presidenza, ha parlato del rischio di “flop storico” e chiesto che Conte riferisca in Aula se esiste una “exit strategy” cui sta lavorando il governo italiano.

La delusione per il ‘Cura Italia’

Sul ‘Cura Italia’ è forte la delusione di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, che annunciano voto contrario. “Il coinvolgimento delle opposizioni non c’è stato”, si è lamentato il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, nel corso del suo intervento in Aula. “Collaborare significa condividere non informare soltanto, una cabina di regia chiede decisamente dell’altro”, ha continuato. “Siamo totalmente insoddisfatti. Ci avete criticato per la frase dei pieni poteri ma di fatto, i pieni poteri se li è presi il premier Conte”, ha attaccato.

Anche Forza Italia si dice insoddisfatta. Durante la seduta notturna della commissione Bilancio di Palazzo Madama, delle proposte dell’opposizione, sono passate l’emendamento della Lega sui volontari della Protezione civile, che potranno restare in servizio fino a 180 giorni consecutivi, e quello di FdI che sospende di un anno i termini sull’imposta di registro per la prima casa ai fini del riconoscimento del credito d’imposta. Per gli azzurri, “la fiducia posta dal governo sul Cura Italia – ha sostenuto la capogruppo a Palazzo madama, Annamaria Bernini – è il sigillo politico che chiude il cerchio della mancata volontà di coinvolgere le opposizioni nonostante l’appello alla collaborazione autorevolmente partito dal presidente della Repubblica”.

“Appello a cui Forza Italia ha risposto con lealtà e concretezza, mettendo a disposizione della maggioranza le soluzioni che accolgono le istanze delle famiglie e delle imprese. Ma – ha lamentato – dai voucher alla cedolare secca sugli immobili commerciali, dagli aumenti in busta paga per gli operatori sanitari allo sblocco dei fondi alle imprese, agli autonomi e ai Comuni, ci siamo trovati di fronte a un invalicabile muro di gomma. Segno che questa maggioranza fragile e assai divisa, che è minoranza nel Paese, si ritiene autosufficiente: un atto di superbia politica che l’Italia intera rischia di pagare a caro prezzo”. In Forza Italia – fanno notare dal partito – è “forte la preoccupazione per l’economia reale”, mentre da parte del governo “non c’è stata volontà di condivisione reale perché hanno preso solo alcune proposte, non risolutive, trasformate in ordini del giorno, quindi non del tutto vincolanti: un impegno futuro, non significa condivisione”.

Proteste anche da FdI. “Abbiamo riproposto le richieste di migliaia di italiani che si sono rivolti a noi per denunciare le incredibili mancanze del dl: su prima casa, bonus famiglia, mutui, tutele lavorative, lavoratori autonomi e si potrebbe proseguire a lungo – ha sostenuto il deputato Galeazzo Bignami -. Non abbiamo fatto proclami o ceduto allo scontro. Tutto inutile. La scelta del governo di mettere la fiducia e’ una scelta divisiva che dimostra come Conte, chiuso in una superba autoreferenzialità, rinneghi quell’apertura e confronto piu’ volte promesso agli italiani”.

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Fonte: politica agi


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