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Calcio: settore Zini intitolato a Vialli, “custodirne i valori”

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Un lungo ed emozionato applauso, le note del violinista Isaac Meinert ad accompagnare la cerimonia, e poi una targa, con la famiglia a svelarne il messaggio. “Grazie per averci insegnato che la vita è una sfida che va affrontata con coraggio, un sorriso e tanta determinazione”. Il settore Distinti dello stadio ‘Giovanni Zini’ di Cremona, che ha ospitato la Supercoppa Femminile Frecciarossa, è stato intitolato a Gianluca Vialli, che a Cremona nacque il 9 luglio del 1964. Un anno e un giorno dopo la scomparsa di un grande uomo, prima ancora che un grande calciatore, il Comune di Cremona – presenti in campo il sindaco Gianluca Galimberti – e la Cremonese hanno voluto rendere omaggio a Vialli, che proprio allo stadio ‘Zini’ iniziò la sua straordinaria carriera.
Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, presente in campo per la cerimonia, aveva voluto fortemente Vialli nel ruolo di capodelegazione della Nazionale. Accanto a lui e alla famiglia Vialli, anche il presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica della Figc, Federica Cappelletti, che il dolore per la perdita del marito – Paolo Rossi, anche lui una leggenda del calcio italiano – l’ha vissuta in prima persona tre anni fa. “Luca è stato vicino ed è sempre stato un amico di Paolo e della nostra famiglia, anche dopo la sua scomparsa – il suo ricordo commosso -. Abbiamo vissuto un momento toccante e doloroso: Luca è nel cuore nostro e della nostra famiglia, ma anche nel cuore di tutti. Un bacio al cielo, ovunque tu sia”.
“Luca ha rappresentato una sintesi straordinaria tra la memoria e il ricordo – le parole di Gravina -. La memoria perché è riuscito a parlare con una testimonianza straordinaria non solo al mondo del calcio, ma anche a tutti gli uomini che hanno avuto modo di approcciare alla loro esistenza attraverso un percorso di sofferenza. Ma poi c’è il ricordo, la capacità di parlare alla sfera affettiva, al cuore di ciascuno di noi. In questi 24-25 mesi in cui abbiamo vissuto insieme con il suo ruolo di capodelegazione della Nazionale, non smetterò mai di sottolineare come lui sia stato il valore aggiunto di uno straordinario messaggio, di una testimonianza incredibile non solo sotto il punto di vista sportivo ma soprattutto del valore umano. Ci ha fatto capire, al di là del valore sportivo e delle modalità tecniche, che c’è la voglia di valorizzare la vita, i valori della vita. Per Luca questo ha rappresentato un bagaglio che ci ha trasmesso e noi abbiamo il dovere di custodirlo gelosamente e trasferirlo alle future generazioni”. (AGI)